Nobraino
“Siamo nati per difendere la pace. Strappare con gioia la gloria del pubblico, utilizzando balconi come palcoscenici di piazza. Cantare ovunque, sperando di aumentare le statistiche di gradimento nel cuore di chi è in grado di ascoltare”.
Probabilmente furono queste le parole del ‘generale’ Lorenzo Kruger mentre sorseggiava in sogno il nuovo album dei Nobraino. Il “Disco d’oro”, pubblicato il 9 marzo 2012 per MArtelabel sotto la supervisione di Manuele “Max Stirner” Fumaroli (alchimista esperto di suoni indipendenti), può essere considerato il primo vero album dei quattro (quasi cinque) di Riccione. Undici tracce, più una Ghost Track Persone colte, che anticipa le spore del prossimo lavoro della band. Un’opera musicale che si contraddistingue dalle produzioni discografiche di quest’anno così sobrio, farcito di spread, congiuntura economica e austerità.
La musica racchiusa tra le scanalature digitali restituisce un po’ di allegria attraverso sorrisi regalati con complicità, i quali si proiettano tra i ricordi dell’ascoltatore, testimone privilegiato nelle competizioni teatrali dell’ensemble. Ogni brano si concede all’anima come le braccia di una donna accolgono i gemiti di un figlio appena nato. La vita potrebbe dare qualche schiaffo dopo il concepimento involontario di un simile gruppo ma, si sa, in giovinezza una sberla fa crescere in modo migliore. Tutte le componenti musicali e poetiche rappresentano lo spaccato sarcastico della realtà contemporanea. In altre parole è più utile un ascolto approfondito di questo album che una lettura quotidiana di dieci giornali diversi.
Il percorso propedeutico inizia con Tradimentunz, allegra ballata farcita di satira eiaculatoria, seguita da Record del mondo che si prende gioco del diritto alla felicità esibita per chi dimentica di essere anche normale, almeno in piccoli grandi episodi della vita di tutti i giorni. Cani e porci, Nottambula e Bademeister compongono la trilogia del latin lover assuefatto al mito dell’ars amatoria, sfociata, col tempo, nella produzione di filmati post-amatoriali.
Vi sono due capolavori e un segreto in questo album. Il segreto, da utilizzare durante il corteggiamento, è rappresentato dal brano Film muto, adatto a leccare il cuore delle minigonne più inguinali. I capolavori da lacrime di gioia sono Il mangiabandiere, una rara, genuina, analisi dell’assurdità bellica; e Il minotauro” in grado di far rivivere la mitologica voce di Kruger nei ricordi affusolati dall’eterno divenire.
Dunque, qui si parla del futuro. La via è già stata tracciata ed è strettissima. Siamo di fronte ad un lavoro maturo da considerare come bene rifugio, da contraddistinguere rispetto alla musica da finanza e con questo termine ci si riferisce a prodotti costruiti su debiti di banalità musicale. Il buon esempio, in questo momento di recessione, può venire dal progetto di questa ex squadra di basket che in realtà non lo è mai stata.
Trasformare pagine di letteratura in deliziosi attimi di sincera armonia è sempre più complicato, ma questi cinque ragazzotti hanno tutte le carte in regola per tenere viva la sacralità dell’arte. Il resto è semplice comunicazione già utilizzata in modo eccellente senza corruzione di alcun tipo.
01. Tradimentunz
02. Record del Mondo
03. Cani e Porci
04. Nottambula
05. Bademeister
06. Il Mio Vicino
07. Il Mangiabandiere
08. Cesso di vivere
09. Il Minotauro
10. Film Muto
11. Bunker
12. Persone Colte (Ghost track)
Lorenzo Kruger (voce) -
Nestor Fabbri (chitarra) -
Bartòk (basso) -
Vix (batteria) -
David Jr. Barbatosta (tromba) -
OSPITI
Saverio “Nafta” Gallucci piano in Cani e Porci -
Giacomo Toni piano in Film Muto -
Laurence Cocchiara violino in Nottambula e Tradimento