Eva
È giovane ma ha già quasi vent’anni di carriera iniziata da adolescente, nell’ambito del panorama dell’alternative italiano, prima con i Rude Agent, poi con i PIMPS; nel 1994 avviene l’incontro, fondamentale, con Gian Maria Accusani con il quale inizia un’esperienza seminale chiamata Prozac+, gruppo che al momento è in stand-by, ma mai ufficialmente sciolto. Successivamente inizia una interessante e proficua collaborazione con il progetto Rezophonic, in qualità di cantante ed autrice di testi e musiche; occasionalmente, inoltre, porta in giro anche il suo dj set, a volte in “solitaria” altre volte in coppia con Laura Bussani quando presenta il progetto Vipere Dj Set.
Nel 2012 esordisce, finalmente, come solista in questo progetto a nome Eva, pubblicando l’album Duramadre che rappresenta tutto sommato la summa di questa lunga esperienza artistica, ed all’interno del quale tutti i momenti principali trovano una sorta di quadratura.
New wave, sprazzi di punk, venature electro-pop sono in massima parte le coordinate lungo le quali si sviluppano i dieci brani di questo lavoro: la voce ha perso quelle sfumature spigolose ed “acide” degli anni ’90, ed ha acquisito profondità, intensità, ed un timbro realmente molto riconoscibile, capace di affascinare davvero, e sin dal primo ascolto.
Un album di quelli che, in altri tempi, si sarebbero definiti “di classe”, appiattendo forse un po’ il giudizio e senza, peraltro, rendere appieno l’idea della validità del lavoro: brani a volte molto diretti come Il giocatore o Temporale, oppure più ricchi di luci e di ombre, Malenero, 6 o Chainless, altri ancora più soft, e dall’andamento quasi ipnotico, come Cadono nuvole o Regina veleno, che messi insieme creano un vero e proprio caleidoscopio musicale dal quale emerge, sempre, un’interpretazione ficcante, precisa, talora grintosa, altre volte più appassionata, oppure ricca di sfumature quasi “dark”.
Rifacendoci a vecchie e desuete definizioni, Duramadre si potrebbe tranquillamente definire come l’album della “maturità”, salvo il fatto che questa terminologia ha in se un significato troppo ultimativo, di “arrivo”, mentre per Eva il discorso pare molto diverso; meglio allora definirlo un album di “transito” in cui la sintesi del passato è si un risultato acquisito ma non quello fondamentale: al contrario questo lavoro apre davvero prospettive molto interessanti perché, pur essendo preciso e definito, lascia come l’impressione che alcune (molte?) idee, siano state lasciate volutamente nel cassetto a maturare, per vedere la luce in un prossimo futuro.
C’è sempre il progetto Prozac+, che rimane in una sorta di limbo, e chissà quali altre idee per nuovi progetti… ma con questa voce e questa capacità interpretativa l’artista di Pordenone può davvero fare “quello che vuole”.
01. Malenero
02. 6
03. Cadono nuvole
04. Il giocatore
05. Temporale
06. Chainless
07. La prima scelta
08. L.I.U.S.S
09. Il nemico
10. Regina veleno
Eva Poles: voce, synth - Max Zanotti: chitarre elettriche, acustiche, slide, cori, piano - Gionata Bettini: programmazione elettronica, synth, arrangiamento archi - William Nicastro: basso - Stefano Facchi: batteria - Alina Cartier: cori, archi - Roberto Lucano: violino - Fang Xia: violino - Nicola Pietro Curioni: viola - Francesco Dessi: violoncello - Marco Zangirolami: arrangiamento archi