Port Royal
A due anni dalla pubblicazione di Afraid To Dance tornano a far parlare di loro i Port Royal, band genovese devota alle sonorità elettroniche, con un occhio al dancefloor e l’altro alla sacra lezione del Brian Eno più rarefatto.
Il loro nuovo Dying In Time rilascia una continua e ammaliante sensazione di The Day After e si evolve in un contesto di undici brani legati tra loro dallo spirito camaleontico che accompagna la band fin dagli esordi. Si passa con disinvoltura estrema dalle situazioni aggrovigliate, piene di glitch tortuosi, dell’open-track “Hva (Failed Revolutions)”, alla lenta sedimentazione di piani sonori della successiva Nights in Kiev, senza tralasciare la deliziosa tendenza pop di pezzi come The Photoshopped Prince.
L’astuzia dei Port-Royal sta nel riuscire a non specchiarsi troppo a lungo sulle proprie qualità, e cercare la via di fuga necessaria dalla monotonia che spesso caratterizza gli elettro-progetti di casa nostra. Ecco quindi il valore aggiunto della vocalist Natalia Fiedorczuk nella celestiale Anna Ustinova, la sterzata vaporosa di I Used to be Sad degna degli scenari grigiastri della Berlino anni ’70, la conclusiva mini suite Hermitage che in tre movimenti decomprime e ripristina la pressione atmosferica ottimale per tornare alla terrestre quotidianità.
Album decisamente una spanna oltre le precedenti produzioni, per capacità d’isieme, messa a punto generale di obiettivi e angolature e per una tessitura sonora mai casuale e ammiccante.
01. Hva (Failed Revolutions)
02. Nights in Kiev
03. Anna Ustinova
04. Exhausted Muse/Europe
05. I Used to be Sad
06. Susy: Blue East Fading
07. The Photoshopped Prince
08. Balding Generation (Losing Hair as We Lose Hope)
09. Hermitage pt. 1
10. Hermitage pt. 2
11. Hermitage pt. 3
Natalia
Fiedorczuk: vocals and lyrics on tracks
01, 03 and 05
Linda Bjalla:
vocals on tracks 01, 04 and 08
Pascal
Asselin: additional keyboards on tracks
04 and 06
Michał Wiraszko:
vocals and lyrics on track 07
Natalia
Grosiak: vocals on track 07