Roberto Ciambella si è deciso a bucare il velo dietro cui ha militato negli ultimi venticinque anni. Effettivamente É così che si fa è la summa di una carriera lunga, ma che non l'ha mai visto salire alla gloria del palcoscenico italico. Ed è singolare per un personaggio che, per la teoria dei sei gradi di separazione, ha avuto a che fare con quasi tutta la scena musicale italiana, specie quella milanese: proprio la solida amicizia con Rocco Tanica ha reso possibile questo disco-raccolta, grazie alla etichetta eliatica Hukapan.

Rovistando nella sua produzione, Roberto Ciambella compone la sua rosa seguendo un filo emozional-storico venato di tematiche principi. L'album si apre subito con due brani orecchiabili e radiofonici, Senza un motivo logico e la title-track, che sanno di una gioia di vivere che riguarda anche la musica - Girovagando e il soul di resistenza musicale (e non solo) Gli irriducibili sono lì a gridarlo a piena voce -, fino alle suggestioni da tramonto sull'oceano di Puerto Escondito.

La seconda metà è quella più puramente sentimentale: dal funk di Indizio indelebile, la dolce pena dietro ogni innamoramento, si va dritti all'urgenza amorosa insoddisfatta di Ora voglio di più e alla ballad Tu mi confondi, concludendo con il nostalgico midtempo É già un minuto. Ultimi sussulti romantici con Scarpe rosse, commiato da una bellissima storia d'amore.

Ciambella resuscita stilemi – e clichè - del pop italiano anni ‘80 e ‘90, ma senza il necessario rinvigorimento: le composizioni sono datate e non riescono a decollare, malgrado la convinzione e il talento del cantautore. La confezione è comunque ineccepibile: buona la produzione e calibrati gli arrangiamenti, per dieci tracce che scorrono senza particolari guizzi, ma che rimangono una buona testimonianza “meta-musicale” del fitto sottobosco da cui sono germogliati molti grandi artisti di oggi.

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