Riccardo Ceres
A due anni di distanza da James Kunisada Carpante – e la colonna sonora di Mozzarella Stories di Eduardo de Angelis come intermezzo - Riccardo Ceres ritorna con e il mondo non c'è più. Se nella precedente copertina il nostro ci guardava enigmatico, ora, per il suo nuovo lavoro sceglie non a caso il bianco. Una linea più sobria e minimale che si riflette anche nel disco, meno suonato, ma non per questo meno sentito, corale o partecipato.
Un gradito ritorno per il cantautore schivo, ma che lascia il segno, capace di mettere in fila affreschi notturni, consumati all'ombra di un lampione, baciati sul collo dell'ultima bottiglia da 66 cl, intimità su corde di contrabbasso (L'uomo è un animale che fuma) e pianoforte. Deve piacere l'estetica di una malinconia che la musica tira fuori e non la rende affettata e vuota, devono piacere Tom Waits, Fred Buscaglione e Paolo Conte per poter apprezzare la voce roca e quel fare sornione da "suonala ancora Sam".
Saranno stati i nutriti live e/o una sensibilità accesa a rendere i lavori del cantautore campano maturi e ironici, con una scrittura ricercata, ma non avvitata su se stessa, che si intinge in un 'non so che' di inafferrabile, ma ammaliante e convincente. Non un lavoro da poco: “Trovare adesso una parola sarebbe una parola” recita la titletrack.
Ballate con voce cruda in un fiume di parole come in Metaxa: “Chi non muore non può amare” o amore languido e mestizia nella tanghèra Forse (“Sarà sto vino che fa cagare”). E poi mare e sesso in Mare di notte: (L'unica cosa che conta adesso è sentirla respirare) fino ad un gustoso tuffo nel medioevo con le gesta d'armi e d'amore di un Fortebraccio (Birbante e impertinente ma di alcove e talami son l'unico reggente). Ubriache e libertine le ultime tracce, con una pseudo tammurriata elettrica finale, degna di un sabba in Diaboli virtus in lumbis est (citando direttamente l'Antico Testamento).
Riccardo Ceres, cantastorie pulp, si circonda di validi collaboratori, capaci di suonare il giusto, commentando e accompagnando gli stornelli senza sovrapporsi. Con e il mondo non c'è più raccolgo uno dei migliori ascolti del 2012.
01. Quando piove diluvia
02. L'uomo è un animale che fuma
03. e il mondo non c'è più
04. Metaxa
05. Forse
06. Mare di notte
07. Fortebraccio
08. Italiana tango
09. Su e giù
10. Girosbronzo
11. Diabilo virtus in lumbis est
Riccardo Ceres: voce, chitarre e percussioni Fabio Tommasone: pianoforte Michele Signore: archi Ferdinando Ghidelli: pedal steel guitar Enzo Faraldo, Roberto Caccavale e Antonio "Gomez" Caddeo: contrabbasso Pasquale Ziccardi: basso acustico Marta Argenio: basso acustico Emilio Merola: clarinetto Almerigo Pota: flicorno Pietro Natale: trombone e basso tuba Luca Rossi: tamburi a cornice Raffaele Natale: batteria Agostino Santoro: congas