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Maria Olivero

Echoes of Love – Ten Ballads to the North Wind

Dieci ballate dedicate alle donne nella letteratura, nell’arte e nella storia, al vento del nord, alla natura che si fa specchio dell’anima e naturalmente, all’amore. “Echoes of LoveTen Ballads to the North Wind,” il nuovo lavoro in studio di Maria Olivero, nasce dalla sua profonda passione per la letteratura inglese, per i paesaggi nordici e per le vicende di figure forti e determinate che hanno lasciato un segno deciso nel percorso verso l’emancipazione femminile.

Olivero è un’artista eclettica: è autrice, interprete, compositrice e arrangiatrice, ma anche polistrumentista (suona pianoforte, tastiere, chitarra acustica, ukulele, guitalele, dulcimer e armonica). Il suo album d’esordio Anyway risale al 2012 e il suo lavoro è da sempre improntato all’interazione tra diversi linguaggi espressivi: musica, letteratura, arti visive. Il brano Today, Say No To Child Labour, sulla tematica del lavoro minorile, ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale. Nel 2016 Maria ha realizzato lo spettacolo Still My Heart Beats, My Joséphine Baker, ispirato alla grande performer e andato in scena in tutta Italia, con la partecipazione dell’arpista Vincenzo Zitello. Lo show, che ha ricevuto lusinghieri consensi anche dal figlio di Baker, Claude,si basa sull’intreccio tra canzone e narrazione e mette in luce non solo lo straordinario talento della “Venere nera”, ma anche la sua attività in difesa dei diritti umani e della giustizia sociale. Due anni dopo la songwriter ha scritto e interpretato True Colors, un omaggio a Cyndi Lauper insieme al discografico e scrittore Massimo Bonelli e a Carlo Montana, pittore specializzato in ritratti di rockstar. Nel 2021, infine, ha presentato, in collaborazione con Rossana Girotto, un concept dedicato a Virginia Woolf.

Echoes of Love, uscito lo scorso 25 gennaio, si configura pertanto come una ulteriore tappa della ricerca artistica a tutto tondo portata avanti dalla cantautrice piemontese. La data di pubblicazione dell’album non è casuale: si tratta, infatti, dell’anniversario di nascita dell’autrice di “Orlando” e “Gita al faro”, ma anche del poeta scozzese Robert Burns. Le fonti di ispirazione di Maria sono molteplici: se la sua musica ha profonde radici nel folk-rock anglosassone, le sue fascinazioni provengono dai panorami del Nord Europa (la Norvegia, la Bretagna e ovviamente la Scozia e l’Inghilterra), dal folklore celtico, dalla Londra di fine Ottocento (periodo in cui le donne, fino ad allora escluse dal mondo accademico, diedero un contributo importante in ambito culturale), dalla storia del Novecento e, appunto, dalla letteratura. Altre figure presenti nell’immaginario dell’autrice sono quella di Tina Anselmi, dapprima partigiana e poi prima donna ministro in Italia, madre della legge sulle pari opportunità e pertanto personaggio esemplare per essersi dedicata alla difesa dei valori dell’uguaglianza sociale, e poi Barbara Epworth, scultrice originaria dello Yorkshire che con le sue opere astratte in pietra indagò la relazione tra essere umano e natura.

La title track racconta di acque profonde, di un paesaggio marino sferzato dal vento e di un amore di cui ci si deve prendere cura, allo stesso modo in cui un giardiniere dedica le sue attenzioni ad una rosa. Ma la “rosa bianca” citata dal testo è anche il simbolo dell’omonimo movimento di resistenza al nazismo nato in Germania negli anni Quaranta, nonché una varietà floreale dedicata a Jacqueline Du Pré, la violoncellista moglie del pianista Daniel Baremboim. Vento (il maestrale) e mare tornano nella delicata Vanessa Waltz, mentre le parole dell’amato scrivono un messaggio nel cielo. Suggestioni letterarie compaiono a più riprese nelle liriche: Baudelaire viene citato in More than I Can Say, Virginia è ovviamente dedicata a Woolf, indubbio punto di riferimento per la musicista, mentre Letter to Emily rievoca l’autrice di “Cime tempestose”, le brughiere aspre e selvagge dello Yorkshire e il buio della notte che non riesce a oscurare un amore appassionato.
Altra protagonista dell’album è la natura, che riflette sempre lo stato d’animo dell’io lirico: può esprimere il turbamento di un cuore in tumulto, può donare conforto (come in Marveling), ma si manifesta soprattutto in atmosfere autunnali, nebbiose, notturne o nordiche, che avvolgono la protagonista nell’esplorazione della propria interiorità o la accompagnano alla ricerca della persona amata. Le sonorità esprimono efficacemente questo mood, tra delicati accordi di pianoforte e tastiere, intrecci e arpeggi di chitarra, ukulele e dulcimer. L’espressività del cantato trasporta l’ascoltatore in una dimensione quasi onirica, in immaginarie passeggiate in boschi solitari o lungo spiagge lambite dalla marea, con lo sguardo rivolto verso orizzonti indistinti.
Si avverte forse la mancanza di una produzione più incisiva: siamo infatti in presenza di una certa uniformità stilistica, espressione di coerenza da parte dell’artista, che ha scelto di lavorare in totale autonomia e che ha concepito i suoi brani all’interno di una raffinata cornice dai contorni ben definiti; tuttavia la presenza di altri musicisti e di punti di vista differenti avrebbe potuto apportare elementi di ulteriore arricchimento. Resta il fatto che Echoes of Love sia un disco di grande fascino, che rivela la grande sensibilità artistica di Maria Olivero, la sua capacità di trasformare tanto le emozioni più intime quanto l’anelito alla dignità universale in suggestive composizioni musicali, e la sua peculiarità di saper attingere ad un patrimonio culturale vasto, variegato ed autentico.


Foto di Mauro Pomati e Raffaella Bordini

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Maria Olivero
  • Anno: 2024
  • Etichetta: Rockhattle Music

Elenco delle tracce

01. Echoes of Love
02. Vanessa Waltz
03. All the Little Things
04. Marveling
05. More than I Can Say
06. Virginia
07. Letter to Emily
08. Vanish Border
09. The Joy
10. In My Mind

Brani migliori

  1. Vanessa Waltz
  2. Virginia
  3. Letter to Emily