Rio Mezzanino
Atmosfere a tratti molto scure,
paesaggi che conducono spesso ai confini della psichedelia, suoni quasi
ovattati, un senso di generale tranquillità unito ad una sorta di viaggio
onirico; sintesi un po’ complessa, è vero, ma le sensazioni che suscita l’album
d’esordio dei Rio Mezzanino sono numerose e decisamente varie. E’ musica
che sa di deserto, di grandi spazi vuoti, ma non indulge in cavalcate
“western”, anzi, preferisce assaporarli passo passo; ed allora i ritmi sono
morbidi, quasi meditativi, la voce racconta, a tratti sussurra, la chitarra
disegna delicati arabeschi sonori, le percussioni raccontano di serate passate
seduti davanti ai fuochi da campo…
Economy with upgrade è
tutto questo, un album di grande spessore che non si accontenta di raccontare il percorso musicale proprio dei
suoi esecutori, ma lascia ampio spazio alla fantasia degli ascoltatori, quasi
“invitati” a crearsi un personale percorso di fruizione. Le tredici tracce
vanno riascoltate più volte per cogliere il sottile e complesso lavoro di
arrangiamento, la molteplicità delle armonie che inizialmente vengono quasi
nascosti dall’immediatezza dei suoni, suoni che si fissano facilmente e con
naturalezza.
Certamente era difficile chiedere
di più ad un debut-album che, per quanto lungamente meditato e figlio di una
gestazione quasi biennale, presenta una band dai mezzi notevolissimi e già
pienamente espressi, che avrà l’arduo
compito di confermarsi, visto il livello già raggiunto.
Una band stradaiola che ha sicuramente nelle sue corde la capacità di
percorrere molti altri itinerari, visto che il viaggio è solamente all’inizio.
01. Arianna
02. Hand searchin
03. Phoenix
04. Moquette
05. Lies
06. Fire
07. White bones
08. Donkey
09. Evelyn
10. Skin to skin
11. Winter ghost
12. A dream
13. Six feet under
Antonio
Bacchiddu: lead
vocals
Federica
Fabbri: guitars and
vocals
Oretta
Giunti: drums and vocals
Giuseppe Viesti: percussions
Leonardo Baggiani: bass and vocals
Simone Garagiola: piano and Wurlitzer
Viola Mattioni: cello
Emma Erdas: viola
Caruso Colzi: vibraphone