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Blade Cisco

Edge of the blade

Tutto parte dalla storia di una grande amicizia: quella che lega i cinque componenti dei Blade Cisco sin dal 2007 e che gli è servita per giungere, dopo anni di lavorazione, al fatidico debutto con Edge of the blade, sfoderando un grande lotto di 11 canzoni che marcano un solco importante nelle trame dell’Italian AOR-style. Già, perché i loro mai celati ispiratori, tra i quali Journey (il titolo dell’album è omonimo di una loro canzone), Foreigner, Styx, Def Leppard e compagnia bella, hanno fatto sì che assorbissero con duttilità le lezioni impartite dagli ascolti di quei big, per incastonarle con maestria nel percorso del full-lenght, supervisionato da quel geniaccio di Michele Luppi (prima bassista con loro ed oggi tastiera dei Whitesnake!) che, al bancone di regia, ha fornito quelle malizie progettuali per dare spessore progettuale.

Sfoggiando subito il singolo Memories, va da sè che il viaggio proposto si muova su assetti fruibili e di grande impatto “catchy”, con un refrain che dileggia cuore e orecchio. La seguente Anything (without your music) ha ruggiti meno aggressivi ma l’incrocio dei due singers Zanna e Valle sono ben amalgamati ed il fatto che nelle tracce canti l’uno o l’altro, il risultato è la consapevolezza di impattare due voci pertinenti per il genere proposto, mentre la decelerata Foolin’ myself va  a segno per l’efficace fraseggio corale. Poi le due ugole si passano la mano nella titletrack, orlata di buoni assoli del guitarist Daniel Carra. Curatissimi i testi dei brani, legati dal tema dei contrasti, del vivere in bianco e nero, dell’irrinunciabile bellezza delle piccole cose, del vivere sull’orlo del rasoio (da qui il titolo), della mai sazia fame d’amore, della lotteria della vita, della continua ricerca della propria strada esistenziale e tanto altro.

Ecco che arriva la traccia numero sette a  sbaragliare tutte le dieci sorelle, poiché Hungry for love ti stampa il brivido sottopelle: con l’intro di keybords che risuona più volte in itinere e galoppando alla grande, similarmente a “Maniac”, udita nel movie Flashdance e quando parte la pacca quadrata del drummer Gali, il treno melodico è lanciato a pieni giri. Se fossi in loro non esiterei un istante a battezzarlo come prossimo singolo. Ci sono groove e sudore ma anche prati tranquilli, che veleggiano con grintosa eleganza come in Rain over me, Grey (il primissimo inedito scritto) e nella conclusiva My way, nel cui testo ricorre la frase “sooner or later” e che, a nostro avviso, suona come una previsione che, “prima o poi”, chi crederà nella bomba talentuosa dei Blade Cisco, gli scoppierà in mano con moneta sonante.

Certo che, pensando alla nascita della band , concepita nella taverna dell’amico Paolo “Cisco” tra spade, lame (Blade, appunto…) appese al muro e tepore di camino, di strada ne han macinata tanta e, con quella pazienza che si può saldare solo grazie ad un forte legame, tutto questo è servito per superare momenti di lunghe stasi, di sconforto, periodi da zero concerti o giusto un paio annuali per le feste della birra. Tutto ciò però non ha scalfito minimamente la tempra passionale del quintetto reggian-mantovano che, nell’amicizia, ha cementato un’incrollabile resilienza. Dureranno a lungo,  poiché i Blade Cisco non li sciogli nemmeno se li spingi nel sole.

 

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In dettaglio

  • Anno: 2020
  • Durata: 50:28
  • Etichetta: Burningmind group

Elenco delle tracce

01. Memories
02. Anything (without your music)
03. Foolin’ myself
04. Rain over me
05. Life is a lottery
06. Edge of the blade
07. Hungry for love
08. Grey
09. Invisible to me
10. We are still sanding
11. My way

Brani migliori

  1. Hungry for love
  2. Memories
  3. Foolin’ myself

Musicisti

Andrea “Zanna” Zanini: voce, tastiere - Valerio “Valle” Franchi: voce,chitarra ritmica - Umberto “Gali” Gialdi: batteria - Daniele “Daniel” Carra: chitarra - Cesare “Cece” Fioriti: basso