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Elya

Elya

E' frutto di una lunga gestazione triennale e di palese prolificità il debut-album di Elya (Zambolin) contenente 13 pezzi e chissà quanti altri scartati per arrivare alla tracklist definitiva. Originario di Monselice, con questo disco non si mura (come la sua città) arroccandosi in stesure criptiche, per stimolare "sintomatico mistero" (Battiato docet !), ma fa sfilare le sue creature con disarmante semplicità e schiettezza, sia che si tratti di vicende autobiografiche o di persone vicine a lui. 

L'ascolto non risente di costrizioni elaborative ma, semmai, difende con naturalezza la sua intenzionalità di dar vita ad un progetto non solo fresco ma anche con tocchi di matura profondità giovanile. In apertura , spicca la gioviale Cosa ti farei che, al pari del primo singolo estratto Una ragazza così ha un bel groove molleggiato che rimanda a certe cose di Luca Dirisio (in particolare: Calma e sangue freddo) però, senza mai alimentare sospetti d'imitazione, mentre Ti verso il cuore dona spaccati dinamici tra dolcezza e profondità. Invece, per il singolone, si punta sulla pop-ballad Vorrei sentirci litigare, in cui la vocalità di Elya sa arrampicarsi bene anche su apici passionali che ne rafforza il contenuto tematico: ovvero, quanto sia importante discutere, a patto che siano sempre confronti costruttivi e non destabilizzanti e rancorosi. 

Appena superato il quarto di secolo d'età,  Elya racconta frammenti di vita con la stoffa di artista preparato e non è propriamente alle prime armi, in quanto il suo palmares include già la partecipazione per MTV New Generation con  gli Attika (sua prima band),  presenza alla scuola di Amici nonché, tre anni fa, terzo posto a The voice of Italy nell'entourage di Max Pezzali. Il nostalgico intermezzo strumentale Notturno Ino, fa da preludio al brano più catchy dell'album: L'ho fatto per te, assemblato con dovizia e quadratura per attraccare nella mente al primo impatto e seriamente candidato a prossimo singolo. Indivisibili è leggero e fluttuante e lascia ampio spazio a viaggi romantici. La triade Niente, La cura che oggi ci va e Periferie annoiate sono efficaci parentesi placide che rispecchiano l'indole di Elya:  leggerezza sì, ma anche amore per la riflessione. Riserva pure una piacevole sorpresa con la  variazione stilistica di Un altro brandy, mesciato con un frizzante swing-pop che fa picchiettare le dita sul tavolo. 

La closing-track Norimberga è appannaggio di un'escursione acustica in solitaria per sola chitarra ed un velo d'effettistica: non un brano di quelli memorabili ma certamente con un suo pathos. Ci sarà pure un motivo se, lo scorso anno, il Nostro è stato eletto dalla Nazionale Cantanti e dalla S.i.a.e. Artista emergente dell'anno, no?  Consideriamo che siamo appena alla prima pagina di  un lungo libro da sfogliare in futuro, poiché saranno ancora molti i capitoli che scriverà Elya,  in quanto si avverte che nella musica ha trovato sfogo a quell'esigenza pulsante che batte continuamente e capace di fargli fermentare validi distillati pop contemporanei.

 

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In dettaglio

  • Anno: 2018
  • Durata: 40:10
  • Etichetta: K1 Records/Warner

Elenco delle tracce

01. Cosa ti farei
02. Ti verso il cuore
03. Vorrei sentirci litigare
04. Notturno Ino
05. L'ho fatto per te
06. Indivisibili
07. Preludio Ypn
08. Una ragazza così
09. Niente
10. La cura che oggi ci va
11. Un altro brandy
12. Periferie annoiate
13. Norimberga

Brani migliori

  1. L'ho fatto per te
  2. Un altro brandy
  3. Una ragazza così

Musicisti

Elya Zambolin: voce, chitarra acustica, pianoforte - Fabio De Angelis: batteria - Giulio Bogoni: basso - Rosette Krusinga: violoncello - Mattia Zambolin: violino - Roberto Visentin: chitarra acustica ed elettrica - Sean Lucariello: tromba - Filippo Zonta: percussioni