E’ passato solo un anno dalla pubblicazione del suo primo album solista My reflection che l’ha vista anche nel ruolo di compositrice ed ecco che un’infaticabile Andrea Celeste affronta un nuovo lavoro, nato dall’incontro di questa giovanissima (classe 1986) ma talentuosa cantante jazz con Andrea Pozza uno dei maggiori pianisti jazz italiani. Nasce così Enter eyes, uno splendido disco a due voci: quella di Andrea Celeste per la quale sono stati spesi nomi come quelli di Diana Krall, Anita Baker ed Eva Kassidy e che io considero una sorta di Jessica Rabbit per sensualità e per la profondità e consistenza della sua voce e quella del pianoforte di Andrea Pozza, pianista capace di dare il giusto peso ad ogni singola nota, per il quale nulla è eccessivo e nulla manca in ogni singola esecuzione. Ecco allora che non importa se ad essere eseguiti sono popolari brani pop come Blackbird dei Beatles, All in love is fair di Steve Wonder, Bridge over troubled water di Paul Simon, famosi standard jazz come Taking a chance on love, This masquerade, Black and blue oppure nuove composizioni dello stesso Andrea Pozza, il risultato è parimenti pregevole ed elegante, senza sbavature, una colonna sonora davvero di lusso capace di coinvolgere chiunque persino nel caso di un ragtime puramente strumentale come Dinah o di brani più lievi e sognanti come Dancing fog o dolci e romantici come I’ll be there for you il cui testo e della stessa Andrea Celeste. Da sottolineare infine la presenza di Matteo Brancaleoni che duetta con Andrea nel brano Pure imagination tratto dalla colonna sonora del film La fabbrica di cioccolato. Il disco è una piena conferma sia per l’ormai affermato Andrea Pozza che per l’emergente Andrea Celeste.

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