Nicola Piovani
Epta, ovvero sette. Sette come le note, come le porte di Tebe, come i giorni della settimana. Sette sono gli angoli dell’ettagono, l’unica forma geometrica che i greci non riuscirono a disegnare, nonostante gli insegnamenti di Platone. Nicola Piovani in questo disco affronta il tema della matematica, legata al fascino del numero sette che da sempre è stato oggetto di studi e poesie. In questa suite strumentale in sette movimenti per sette esecutori, Piovani realizza un progetto che da parecchi anni cercava di portare a termine. E’ un opera complessa quella del grande compositore, che regala all’ascoltatore piccoli fermi-immagine che si snodano sul pentagramma. L’ettagono, che apre la suite, è una carambola di forme algebriche che ripristina “Fra martino campanaro” e la viviseziona pezzo per pezzo, quasi facendone perdere il contorno centrale. Piovani si diverte a prendere questo motivetto conosciuto da tutti e passarlo dalla scala maggiore a minore, spezzettando il ritmo simmetrico, chiave di lettura la si ritroverà poi per tutto il disco. Una colonna sonora del numero sette, potrebbe essere dunque definita così questa opera mai scontata, che Piovani ha definito autobiografica poiché raccoglie tutta la sua carriera, tutti i suoi ricordi. Qui si possono sentire quelle sonorità che per coloro che conosco bene “Storia di un impiegato” di Fabrizio De André sono sicuramente famigliari, ma anche movimenti arabeggianti all’interno dei vari dialoghi tra gli strumenti o veri e propri richiami alla musica del primo novecento e alle grandi colonne sonore di quarant’anni di musica. Piovani riesce in ogni traccia a mantenere quella tensione e quella trama sinfonica che si ripete per tutta la suite senza mai cedere il passo all’improvvisazione. E’ un atto dovuto ad un disco che nasce da un concetto matematico, e proprio per questo, ogni singola nota è frutto di espressioni algebriche, di una progettualità numerica che porta comunque tutto vero il risultato finale: “Epta”.
01. L’ettagono
02. Sette contro Tebe
03. Il Papiro di Rhind
04. Il Settimo Sigillo
05. Come vi piace (William Shakespeare)
06. La Danza dei Sette Veli
07. Sette paia di scarpe (Giosuè Carducci)
Alessio
Mancini: flauto
Luca
Velotti: sassofono/clarinetto
Fabio
Ceccarelli: fisarmonica
Eszter
Nagypal: violoncello
Andrea
Avena: contrabbasso
Ivan Gambini: percussioni/batteria
Nicola Piovani: pianoforte