Ettore Giuradei
Strampalato ed eccentrico, il
secondo disco di Ettore Giuradei
mischia folk, jazz e canzone d’autore per rivestire con freschezza e agilità dei
testi che sembrano filastrocche nonsense («Non so neanche quando mangia il cane
/ non so nemmeno chi gliene darà / chi mai sarà / non che io e i cani siamo
lontani / ma il cappottino non lo sopporto»), altre volte raggiungono livelli
poetici notevoli (Guardami) o esprimono un disagio sentimentale e quasi
esistenziale (Zingara). Comunque non sono mai banali, ma anzi dietro
un’apparente ingenuità svelano una capacità di scrittura che stupisce. I versi del
cantautore bresciano ci strappano sorrisi e ci comunicano pure l’assurdità
della vita, di un mondo che ci ostiniamo a prendere su serio, a voler spiegare,
ma che in fondo decifrabile non è (Stupito), infondendo alla fine un
senso di straniamento aumentato dalla voce, quasi comica, ma da grande
istrione.
I musicisti che lo accompagnano
sono tutti giovani ma davvero bravissimi. Menzione speciale per il pianista,
Marco Giuradei, il cui tocco dà una personalità e un ritmo particolari a tutto
il disco. Con Pasolini (tratto dalla poesia “Vittoria” dello stesso autore) si raggiunge uno dei picchi qualitativi dell’intero lavoro: Giuradei dimostra
di sapersi confrontare con un classico della nostra letteratura e di sapere
adattare il suo stile di canto “narrativo” alla prosasticità di un poeta che fa
del racconto una delle sue cifre stilistiche.
Ripulita da certe cadute nel
demenziale (Culo sulla lavatrice) risalterebbe ancora di più la vena
surreale del disco, sicuramente il punto di forza di questo autore maturo e
convincente, che con la sua personalità marcata e il suo talento si è già
ritagliato un posto riconoscibile nella nostra nuova canzone d’autore.
01. Era che così
02. Prendimi in un mazzo di fiorellini
03. La zingara
04. Stupito
05. Un attimo prima di dormire
06 .Culo sulla lavatrice
07. Pasolini
08. Guardami
09. Epilogo (purificazione)
Ettore Giuradei: chitarra acustica
Marco Giuradei: pianoforte, cori e vibes
Danilo Di Prizio: chitarra acustica
Domenico D'Amato: contrabbasso
Giuseppe Mondini: batteria
Vincenzo Albini: violino