EtnoSound
Terzo lavoro per la band calabrese EtnoSound dal titolo omonimo a breve distanza dal precedente album Cantu Novu (2013) e a pochi anni dalla fondazione nel 2010: un gruppo di giovani amici che ha saputo trasformare e incanalare la propria passione per la musica in un progetto di lungo respiro. La miscela di “sonate” tradizionali calabresi e pop cantautorale è ben equilibrata e la struttura musicale di base (chitarra-basso-batteria) è sapientemente arricchita dagli strumenti tipici della tradizione calabrese, quali l’organetto, i tamburi a cornice, la lira calabrese, la pipita, la chitarra battente e la zampogna. Così il disco “suona” con un meccanismo ben rodato nonostante la giovane età dei componenti e la relativamente breve storia discografica. Sicuramente aver calcato dal 2011 i palchi delle principali piazze calabresi tra cui il Kaulonia Tarantella Festival, la più importante rassegna di musica etnica della Calabria, ha contribuito a livellare gli interventi e rendere estremamente omogeneo il prodotto finale.
Tra l’altro gli Etnosound cercano di valorizzare socialmente ogni evento a cui partecipano, cercando di sensibilizzare il pubblico che li ascolta sui problemi della loro terra. E così nel Luglio del 2013 ad esempio il gruppo etno-pop dà il via al progetto “Estate senza barriere” esibendosi nella casa circondariale di Locri e regalando momenti di svago e serenità ai detenuti presenti. E nel Giugno di quest’anno partecipano all’iniziativa LiveVillage – La musica del cambiamento a Reggio Calabria, che si propone da 13 anni grazie al prezioso lavoro dell’associazione Attendiamoci Onlus di promuovere le risorse del territorio reggino e di prevenire il disagio giovanile stimolando la creatività dei ragazzi.
L’elaborazione dei testi (quasi totalmente in dialetto calabrese) nelle undici tracce incise in questo cd attinge a piene mani dalla tradizione orale fatta di pastori, di contadini alla mietitura, di soprusi , di sdegni e di amori sofferti.
Brani come ’U Pasturi, contro i “falsi miti” che invadono la società moderna; Emma, una dolcissima ninna-nanna e Serenata, rielaborazione di alcune poesie dialettali ci accompagnano con sapiente calore attraverso una terra difficile e povera, ma ricca di persone che non ha mai perso la propria storia e la propria dignità . Molto piacevoli e di sicuro effetto dal vivo la tammurriata Zzumpa e Vola e la cover Vento d’estate (Gazzè/Fabi), riarrangiata con una chiave di lettura folk assolutamente appropriata.
Nel complesso quindi una buona produzione e un ottimo stimolo per continuare su questa strada. Ché ogni strada e piazza in cui gli EtnoSound si ritrovano a suonare si trasforma di rito in una grande festa per un pubblico sempre numeroso e attento.
http://www.etnosound.it/
https://www.facebook.com/pages/EtnoSound/147543221946130
01. ’U Pasturi
02. Zzumpa e Vola
03. L’amanti
04. Maledittu chidu Jornu
05. Stornelli
06. Serenata
07. Emma
08. Occhiji di fata
09. Vento d’estate
10. No’ mi scordu cchjù
11. Vorria mi moru (re-edit)
Leonardo Bonavita: Voce e Chitarra - Domenico Macrì: Lira, Pipita, Zampogna, Zumpettara, Friscalettu - Andrea Carrano: Sax e Organetto - Giovanni Panaia: Batteria e Percussioni - Gianluca Cusato: Tamburi a cornice e Percussioni - Francesco Papasidero: Basso Elettrico