ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Russo Amorale

Europe

Dopo aver esordito quattro anni fa con un’autoproduzione, si riaffaccia sul mercato il polistrumentista cantautore Ugo Russo, (alias Russo Amorale) con Europe: interessante progetto bi-nations, contaminato da spunti franco-italici che ambiscono a ridefinire, con lodevole personalismo, confini apolidi di una geografia territoriale e compositiva tesa a rivendicare una patria anche a chi non ce l’ha. Gli undici pezzi in elenco sono la summa di preziose influenze sonore incamerate dal “nomadismo” dei suoi vissuti, divisi tra California, Francia e Italia, con occhio particolare rivolto all’Emilia e con il quale dà modo alla neonata etichetta reggiana Esagono Dischi di cominciare la sua coraggiosa avventura.

Grazie anche all’apporto di Massimo Zamboni dei CCCP, che non si è risparmiato di dispensare pregiate dritte al progetto, Europe si mette in luce per le liriche seducenti e sincere ed una cangiante linea vocale, in grado di esprimere rilevanti contrapposti emotivi. Con sferzate gitane pennella l’assetto dell’inaugurale singolo Wildfires (anche in english version) suscitando manciate d’ipnotismo qua e là e non c’è modo di dubitare come il Nostro sappia transitare, di palo in frasca, con luminosa disinvoltura. Lo dimostra come sferra abilmente il dark-blues di L’emergenza di emergere, shakerato con inserti d’alt-rock. La title-track è il primo atto a dar voce all’altra metà dell’indole francese ancora in salsa blues ma con burroni mantrici, come fosse il fratello maligno della successiva Acque torbide che torna, però, su binari italici. Grintosa acustica e pathos filo-grunge brillano nel nucleo di Galileo, come se Eddie Vedder  flirtasse con Tom Lee Hooker di passaggio a Seattle. Invece, Ma l’amore mio non muore è ballad viscerale dal duplice volto franco-italico, nella quale Amorale ostenta vibrati d’ugola, in bilico tra chansonnier e stoner. Con Alberto Neri e I Ritorni alimenta l’anima cantautorale, adunando stilemi di nobili richiami: un po’ De Andrè, un po’ Bianconi (Baustelle) e fantasmi di Federico Fiumani (Diaframma), i quali portano a forgiare due dei pezzi migliori dell’opera, con soffiate d’armonica alla Edoardo Bennato.

Infine, con il vento in poppa approda, con Le mie vele, verso il porto del gradimento, tenendo saldo il timone scritturale nelle undici regate di Europe con spirito grandangolare, dal doppio cuore battente bandiera transalpina.

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Riccò
  • Anno: 2020
  • Durata: 41:25
  • Etichetta: Esagono dischi

Elenco delle tracce

01.Wildfires
02. L’emergenza di emergere
03. Qui s’y frotte s’y pique
04. Europe
05. Acque torbide
06. Galileo
07. Ma l’amor mio non muore
08. Alberto Neri
09. I ritorni
10. Le mie vele
11. Wildfires (America)

Brani migliori

  1. Alberto Neri
  2. I Ritorni

Musicisti

Russo Amorale: tutti gli strumenti