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Fadi

Fadi

Il modo migliore per raccontare la poetica di Fadi è nel testo di una sua stessa canzone, il brano Owo: “Fela Kuti e Casadei”. Cantautore romagnolo italo-nigeriano, Fadi ha uno stile autentico e sincero che per questo ispira immediatamente simpatia. Basta vedere la spontaneità - ma al tempo stesso l’autorevolezza - con cui si è destreggiato nella sua recente apparizione televisiva al Festival di Sanremo, a cui ha partecipato con uno dei brani di questa raccolta, Due Noi.


Il suo album di debutto si chiama semplicemente Fadi e sfodera una poesia delicata e sognante, quella della Bologna dei colli e dei portici, quella malinconica del mare della riviera romagnola quando l’estate finisce, la scuola ricomincia e tutti tornano a casa. Il padre, originario dell’etnia Yoruba, arriva in Italia nei primissimi anni ‘80 per imparare l’arte del design di automobili e per coltivare la sua passione verso i motori, che ha trasmesso a Fadi (all’anagrafe Thomas O. Fadimiluyi). Fadi cresce a Riccione, dove la sua famiglia gestisce un albergo. Il tributo alle sue origini si sente bene nel brano Owo, un festoso omaggio al sound e ai ritmi africani che potrebbe però accompagnare una festa sulle spiagge della riviera.


Un senso del ritmo ciclico, che fa muovere a tempo il piede e la testa, caratterizza anche Se Ne Va e Pugni. Fluido invece si distingue per essere il brano più energico e in qualche modo un po’ funk. Ben immersi nell’onda del nuovo cantautorato e memori della lezione delle grandi penne italiane in questo ambito sono i due brani di apertura, Cardine e Due Noi. Nel primo trapela, anche nel cantare, quell’accento romagnolo che contribuisce a farci sentire Fadi vicino: non è una voce astratta e lontana, ma è uno di noi. La seconda è invece la dolcissima ballata già citata per essersi fatta onore sul palco dell’Ariston, che disegna una Bologna fatta di sentimenti, di dettagli, di personaggi della vita di quartiere. Canzone Leggera è il suo brano più malinconico e, pur indagando sentimenti assoluti come la paura di sentirsi inadeguati, non rinuncia a tuffi nel realismo quotidiano come lo zoom dell’immagine di apertura sul “testo” della piadina attaccato al muro.

La cover è una sola e riuscitissima (anche per la scelta del pezzo, considerando il background di Fadi), Rimini di De André, di cui il cantautore restituisce una versione schietta e viscerale. Questo album di debutto, insomma, ci presenta Fadi come un musicista di grande valore e con tutte le carte in regola perché questo sia solo il primo capitolo di un lungo e bel percorso.


Foto di Antonio Ragni

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Antonio Filippelli
  • Anno: 2020
  • Etichetta: Sony Music

Elenco delle tracce

01.  Cardine
02. Due Noi
03. Owo
04. Canzone Leggera

05. Fluido (Vola Bel)

06. Rimini

07. Pugni
08. Se ne va

 

Brani migliori

  1. Cardine
  2. Due Noi

Musicisti

FADI: voci e chitarre - Antonio Filippelli: Synth, chitarre, programmazione ritmica - Daniel Bestonzo: Piano, Synth, Programming - Fabio Rondanini: Batterie - Roberto Dell'Era: Basso - Gianmarco Manilardi: Chitarre, Programming in “Pugni” - Luca Vicini: Basso in “Owo” - Leo Di Angilla: Talking Drums, Percussioni in “Owo”