Renzo Rubino
Ha ventidue anni ed è di Martina Franca (pugliese, quindi). Malgrado l’età, bazzica la musica da parecchio, attraverso peripezie varie. A giugno ha vinto Musicultura (con Bigné) e ora (settembre) pubblica il primo album a suo nome. Un talento? Diciamo pure di sì, vista l’età – decisamente verde – e una cifra stilistica assai personale, che con gli anni potrà ulteriormente rinfocolare, o alleggerire. Dipende da lui (e dai consigli di chi gli sta intorno).
Da questo minilavoro, l’immagine che ci giunge di Renzo Rubino è comunque decisamente incoraggiante: dai gas al lettore, ed ecco subito (Balla e canta) atmosfere vagamente caposseliane (anche i maestri – eventuali – bisogna sceglierseli bene). L’approccio complessivo (interpretativo, ma non solo) ci riporta alla mente un altro non irrilevante talento che sembrava florido e di cui poi invece si sono un po’ perse le tracce, il ravennate (curiosamente, perché anche Rubino lo è, d’adozione) Paolo Simoni: analoga verve stralunata e “grassoccia”, analogo disincanto partecipe (non sono solo giochi di parole), analogo punto di vista multidirezionale (come eventuali modelli) quanto, nel cocktail che ne vien fuori, di bella, spiccata identità. Il seguito conferma le buone impressioni iniziali. Le parentele sembrano via via abbracciare anche climi più d’antan, anni Sessanta/primi Settanta, con qualche stilla in più proveniente da Drupi (sì, proprio lui), specificatamente in Che cosa sono le nuvole (icona pasolin-modugniana, già, ma questa è tutt’altra cosa), fra le cose migliori, più contagiose, del cd; come del resto L’amore d’autunno, che segue d’appresso. Nella conclusiva Milioni di scintille, infine, a dar manforte si aggiunge la tromba adamantina di Fabrizio Bosso. Il tutto per ventitre minutini senza cedimenti di sorta (non tutto è memorabile, ma nulla è trascurabile). In questi casi si dice che “il ragazzo si farà”. Lui, in buona parte, si è già fatto: per facile o difficile che sia, non ha che da perseverare.
www.renzorubino.it
01. Balla e canta
02. L’amour du monstre
03. Bigné
04. Che cosa sono le nuvole
05. L’amore d’autunno
06. Pornokiller
07. Milioni di scintille
Renzo Rubino: voce, pianoforte Andrea Rodini: voce, pianoforte (intro in 04) Giulia Galliani: voce Olivia Raioli: voce Andrea Libero Cito: violino, viola Andrea Beninati: violoncello Giovanni Sala: tastiere, synth Cico Cicognani: basso Pier Foschi: batteria Fabrizio Bosso: tromba in 07