I ministri
Fidatevi, il rock non è morto. È solo ben nascosto nel panorama della musica italiana. Ed è egregiamente portato avanti da I Ministri. Le sonorità degli anni passati sono ancora lì: riff potenti che si intrecciano, ritmi mai banali, arpeggi; da questo punto di vista restano una certezza. In alcune tracce fanno capolino batterie elettroniche o comunque pesantemente modificate e la sperimentazione sulle chitarre appare evidente: segno della libertà (qualcuno direbbe il rischio) che i Ministri si sono accollati di lavorare da soli su tutto. Hanno inserito un quartetto d’archi in un album rock in un periodo storico musicale in cui il PC può fare egregiamente qualsiasi cosa. Hanno poi cercato di evitare o quantomeno ridurre la parte “digitale” della produzione, affidandosi il più possibile agli strumenti suonati in un mondo dominato dagli strumenti virtuali. Il talento di Taketo Gohara (produttore del disco e collaboratore, tra gli altri, di Capossela e Negramaro) ha fatto il resto.
Dunque, a distanza di tre anni esce un nuovo album il cui titolo sembra quasi una richiesta, non solo verso i fan; sembra quasi voler dire “avete aspettato ma fidatevi che ne è valsa la pena”. Un album certamente più maturo che si distacca dai precedenti per le tematiche affrontate. Negli anni passati i Ministri sono stati marchiati come band “politica” pur senza esserlo: si sono sempre soffermati ad analizzare la società da tutti i punti di vista, certamente includendo nella loro analisi la parte politica ma anche i rapporti umani e molto spesso quelli di persone sole. In quest’album invece è presente tutta una rosa di emozioni, alcune affatto banali (ascoltate per esempio Usami): gli attacchi di panico, lo strazio di un amore finito, il rapporto con la tecnologia o “semplicemente” un grido di aiuto.
Un album che non si può certamente definire allegro né tantomeno sereno: i Ministri in questo lavoro abbassano lo scudo e mostrano un lato più profondo e decisamente più autobiografico, mettendosi a nudo e restituendo all’ascoltatore quella fiducia che hanno chiesto all’inizio.
Foto di Chiara Mirelli
https://www.facebook.com/iministri/
https://www.youtube.com/user/ministritubo
https://fidatevi.com/
01. Tra le vite degli altri
02. Fidatevi
03. Spettri
04. Crateri
05. Tienimi che ci prendiamo
06. Mentre fa giorno
07. Memoria breve
08. Usami
09. Un dio da scegliere
10. Due desideri su tre
11. Nella battaglia
12. Dimmi che cosa