Raffaella Destefano
A quattro anni di distanza dall’ultimo
album dei Madreblu, la loro frontgirl Raffaella
Destefano torna con il suo primo album solista, Filologica. E proprio l’idea di filo – digital più che rouge, in
realtà – attraversa tutto questo nuovo lavoro: le dieci canzoni sono una corda
intrecciata di incomprensioni da sciogliere, ricerca di auto-accettazione e imperativi
categorici di indipendenza.
Ogni pezzo cerca di ritagliarsi uno
spicchio di identità, specie in episodi come Piccolaritmetica – storia di un amore sottoforma di equazione
matematica irrisolvibile – o Goodbye my
luv – istantanea schietta di una relazione ormai appassita – tentativi però
pregiudicati da scelte piuttosto monolitiche di arrangiamento e produzione. Indubbiamente,
le canzoni si distinguono per efficacia e semplicità, specie sul versante delle
liriche, che pure soffrono un deficit tematico – ad eccezione della riuscita Vita digitale, inno fra il sarcastico e
il disilluso a un serpeggiante imporsi di vita indolente e intorpidita. Però sembra
che la freschezza dei vecchi Madreblu sia andata stemperandosi in un disco che
fa di un’elettronica a tratti invadente e dai suoni inflazionati il proprio
standard compositivo, forse a causa della presa a modello di un singolo di
forte traino come Domani.
Ad ogni modo, Filologica rispetta le
promesse del titolo, portato avanti dalla voce limpida e “plastificata” della
Destefano e dai suoni in bilico tra pop e new wave: il risultato però è un flusso
fin troppo omogeneo e algido, malgrado tutto il vissuto e l’energia che i testi
lasciano intravedere.
01. Piccolaritmetica
02. Chiudi gli occhi
03. Farfalla
04. Domani
05. La fine dell’estate
06. Goodbye My Luv
07. Vanilla
08. Vita digitale
09. Abitudini
10. Polaroid
Raffaella Destefano: voce, chitarra acustica
Lele Bassi: chitarra elettrica
Enrico Colombo: chitarra elettrica
Paolo Gozzetti: chitarra elettrica, basso
Lorenzo Corti: chitarra elettrica
Andrea Brusadelli: chitarra elettrica