Gispy Tales
Non molto tempo fa, su queste pagine, ci siamo occupati del nuovo album di La Casa del Vento (cult-folk-band da oltre 30 anni sulla scena) ed abbiam capito quanto il genere mostri ancora un’ottima cera anche dalle nostre parti. Vuoi perché vuol essere espressione del popolo, vuoi perché unisce empaticamente musicisti di ogni provenienza in un chorus ideologico. Sta di fatto che, ora che giunge sul mercato il debut-album dei Gipsy Tales “Finis Terrae” (antica definizione di Gibilterra coniata dai latini come limite di terra a loro conosciuto), la tradizione continua con brillanti intenti, sotto forma di un viaggio introspettivo e consapevole, in una sorta di Cammino di Santiago carico di emozioni palpabili.
Il quintetto lodigiano giunge all’opera prima dopo un biennio di lavorazione ma, grazie al fitto bagaglio d’origine dei componenti, carico di gospel, gipsy, cantautorato ed indie, ci arrivano con la preparazione che serve per mettere a punto un album molto valido e compatto. Otto brani che ci consentono di vivere un percorso schietto e verace, anticipati dal singolo Il ballerino che t’avvolge in un turbinio di violini incalzanti per incorniciare un dinamico duetto uomo-donna tutto da danzare. Anche l’iniziale Il complessino folk non disdegna una brillante movimentazione a tutto campo, mentre le acque si placano nella sognante ballad Questa notte a Firenze con dettagli celtici evidenti. L’importante è capire che nel viaggio dei Gipsy Tales, la meta è sì importante ma sarebbe meglio conquistarla con annesse tutte le emozioni del caso, senza limiti, pensando che ogni cosa è raggiungibile quando semini bene e la briosa Harrydiamo ne rappresenta l’eloquente riprova. Poi, la singer Anna Zammati ruba la scena nella vivace Eco, con il flauto di Gloria Bartucca che trasuda nostalgia per quello di Ian Anderson dei Jethro Tull. Invece, la spigliata ed ironica Come gli inglesi alle cinque ho voglia di te si beve tutta d’un fiato, mentre Finisterre saltella ed incide con colori vivaci.
La chicca finale è la personalissima rilettura di Scatole (Pinguini Tattici Nucleari) che ci consegna una godibile sorpresa, promuovendo i Gipsy Tales con buoni voti. Se il buongiorno si vede dal mattino, non è difficile pronosticare per loro un futuro brillante e duraturo a patto che non disperdano la bella mole d’ entusiasmo e sincerità che alligna palesemente nei loro spartiti.
01. Il complessino folk
02. Questa notte a Firenze
03. Harrydiamo
04. Eco
05. Il Ballerino
06. Come gli inglesi alle cinque ho voglia di te
07. Finisterre
08. Scatole
Dario Giuseppe Bignami - voce, chitarra acustica;
Anna Zammati – voce;
Francesco Maria Bartucca - chitarra acustica;
Gloria Bartucca - flauto traverso;
Fabio Bassani – percussioni