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Massimo Priviero/Michele Gazich

Folkrock

Attenzione numero uno: questo “Folkrock” non è semplicemente un prodotto artistico che chi ascolterà potrà giudicare a seconda dei propri gusti, sensibilità, passioni. Di certo chi acquisterà questo album ed assisterà ai concerti che verranno proposti dal duo Massimo Priviero/Michele Gazich andrà alla ricerca di ciò che si aspetta di ascoltare/trovare: belle canzoni, buon feeling, ottima produzione artistica e quant'altro tecnicamente valido. Se queste saranno le aspettative non ci sono, non ci saranno, problemi perché si troverà davanti ad un lavoro di grande qualità e passione, un album immaginato, provato, suonato, cantato, vissuto con il sudore e l'anima da parte di Priviero e Gazich (e dei musicisti che li hanno accompagnati nella registrazione).

Attenzione numero due: questo Folkrock è un lavoro di straordinaria emozione che va ascoltato solo dopo avere letto il corposo libretto che lo accompagna e questo - a parere di chi vi sta raccontando questo disco - va inteso come un consiglio modesto ma sentito. Un libretto che ingentilisce e rende davvero ricca la proposta editoriale della benemerita edizioni di Volo Libero.

Attenzione numero tre: le canzoni proposte (avrebbero potuto essere chissà quante) sono “la scusa” per aprire una finestra su un mondo ed un tempo che tanti della mia generazione, e non solo, hanno attraversato, vissuto, combattuto, amato. Dalle pagine del libretto emergono ricordi e passaggi di vita di straordinaria profondità, sia letteraria che umana, attraverso i quali ci è consentito leggere nel cuore e nell'anima di Priviero e Gazich (persone di estrema sensibilità, profondità e spessore umano nonché , di incomparabile ritrosia a mostrare i propri sentimenti) che si raccontano nella maniera più diretta possibile facendoci capire quanto, per loro, la musica, non sia una passione, un lavoro, una ricerca, un'aspettativa, bensì qualcosa che rappresenti il cuore (la ragione...?) della loro vita.

E le canzoni...? Beh, quelle rappresentano la summa teologica delle passioni dei due protagonisti dell'album e le voci e gli strumenti fanno passare le immagini di quarant'anni di musica con una leggerezza estrema e rendendo visibile e fattibile la presenza di figure iconiche quali Bob Dylan, Neil Young, Pete Seeger, Bruce Springsteen, Johnny Cash, Van Morrison...

Se considererete Folkrock come un album di belle canzoni non sarete delusi. Se considererete Folkrock come una metafora allora vi accorgerete che si tratta di un grande, infinito viaggio, la cui partenza sono i nostri sogni, il cui arrivo siamo noi e le nostre speranze da mantenere vive. Giorno per giorno, vittorie o sconfitte che siano... 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Michele Gazich e Massimo Priviero  

     

  • Anno: 2012
  • Durata: 65:17
  • Etichetta: VoloLibero Edizioni

Elenco delle tracce

01. House of the rising sun

02. Hard rain's gonna a-fall

03. Mr. Bojangles

04. Give my love to Rose

05. Thunder road

06. Ring them the bells

07. Where have all the flowers gone?

08. Before the deluge

09. Helpless

10. Hey, Joe

11. And the healing has begun

12. What a wonderful world


Brani migliori

  1. Where have all the flowers gone?
  2. House of the rising sun
  3. Helpless

Musicisti

Massimo Priviero: voce, chitarra acustica, armonica -  Michele Gazich: violino, viola, voce, pianoforte -  Marco Vignuzzi: dobro, chitarre acustiche, autoharp, banjo, mandolino -  Onofrio Laviola: Hammond B3, pianoforte, piano elettrico Wurlitzer -  Alberto Pavesi: percussioni e batteria -  Fabrizio Carletto: basso   OSPITI: Paolo Costola: chitarre elettriche, chitarra classica, basso, dulcimer, mandolino -  Tommy Priviero: chitarRa acustica -  Lisa Petty, Alex Cambise, Deborah Bosio: backing vocals