Zabrisky
Pensi alla parola "zabrisky" ed è inevitabile pensare a Zabriskie Point, l'eccitante capolavoro di Michelangelo Antonioni, ma ora è la volta dei Zabrisky, la band che da sedici anni, schiva e lontana dai riflettori, è giunta al suo nuovo progetto discografico.
Fortune is always hiding è il terzo disco del quartetto veneto, costruito e prodotto con la complicità - come nel precedente Northern Highway - di Giovanni Ferrario. Giocando sul titolo del disco si potrebbe affermare che la fortuna, come la verità, ama nascondersi, ma quando il talento e l'ispirazione ci sono, possono nascere piccoli affreschi significativi, come i dieci brani di questo disco.
L'amore mai celato per le sonorità british e per una cifra stilistica precisa diventano materia su cui giocare con un risultato personale e piacevole. L'unica inquietudine è la copertina, un volto che ricorda sia il Grande Fratello del film 1984 tratto dal romanzo di George Orwell, che il miglior Nicholson.
Dieci brevi tracce dal sapore sixties, dieci piccole tensioni tutte con la chitarra in primo piano e un filo sottile di malinconia, tra lontananza ed estasi. Il disco si apre con un cordone solido che lega Mestre a Liverpool, l'evanescente Summer is always grey: oltre la musica, sarà un omaggio alla nebbia? Stone inside è tutta figlia del Like a rolling stone, ma sempre in bilico tra omaggio e creazione. Da godere anche la tosta I can't leave, con chitarre brillanti e graffianti. Diverso il registro di Better times, dall'inaspettata a chiave country. Molte sorpresine sono disseminate fino alla chiusura di Good company, un connubio tra psichedelia e pop.
Fortune is always hiding è un disco che cresce con gli ascolti, capace di lasciarti scoprire i suoi livelli di lettura divenendo sempre più corposo e dilatato. La forza del progetto degli Zabrisky sta tutta nelle proporzionate costruzioni dei brani.
01. Summer is always grey
02. Stone inside
03. I can't leave
04. Better times
05. Calling home
06. Have you ever seen your face
07. Careless lovers
08. Getting better so far
09. Real me
10. Good company
Marco Bagagiolo: vocal and guitars Alberto Lo Verso: vocal and bass Jury Dogà: vocal and guitars Nicola Ferrarese: drums Giovanni Ferrario: additional guitars, keyboards and percussion Federico Cattai: piano in 06 Astrid Zuccarato: additional vocals in 10