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Green Like July

Four-Legged Fortune

Un album che apre citando l’arpeggio di Thirteen dei Big Star non può che portarci subito lontano. Lontano dalle campagne piemontesi, che forse con un genere come l’alternative country (o Americana, che dir si voglia) avranno poco a che fare, ma che entrano nella nostra recensione per aver dato i natali ai Green Like July, band di cui ci troviamo a parlare.

Guidati dalla voce sicura e dalla slide guitar di Andrea Poggio, i nostri ci conducono alle porte di un ranch un po’ disusato, già occupato prima da inquilini come i Wilco di A.M. e i Monsters Of Folk di Conor Oberst. Un po’ di olio di gomito, una mano di vernice, una spruzzata di candeggina e di essenze marca CSNY ed eccolo splendere come nuovo, il ranch dell’alt country.

Aiutata da due signori architetti come Jake Bellows (Neva Dinova) e A.J. Mogis (Criteria), la formazione alessandrina è volata a Omaha (due anni fa peraltro) e ha posto le basi per un edificio solido, l’album Four-Legged Fortune. Un disco dal sound impeccabile, chiaro nei suoi riferimenti ma non troppo derivativo, saldamente radicato sulle canzoni: tra queste spiccano Jackson, A Better Man, Hardly Thelma.

Ci vivono bene, nel ranch dell’alt country, i Green Like July, e non saranno certo quei rednecks dei vicini a farli sloggiare: si sono guadagnati il diritto di stare lì, presumibilmente ancora per un bel po’. Sì, magari c’è ancora qualche piccolissimo ritocco da fare a Four-Legged Fortune (la voce troppo “fuori” nel mix, la pronuncia non sempre perfetta, una certa mancanza di profondità nelle ritmiche), ma cose di poco conto tutto sommato. Fondamentale è non farsi spodestare dall’arcinemico delle band italiane esterofile, più temuto del Dipartimento Immigrazione U.S.A., chiamasi provincialismo: ma, come già si diceva, i Green sono piuttosto avanti rispetto al problema. E quindi continuate così, ragazzi, puntate alto: costruite magari una veranda in più al ranch, un recinto, ma restate ben saldi dentro queste stanze dove pochi italiani prima di voi si sono trovati così bene. 

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  Aj Mogis e Jake Bellows    
  • Anno: 2011
  • Durata: 32:48
  • Etichetta: Ghost Records

Elenco delle tracce

01. Flying Scud
02. No Light Will Shine On Me
03. Jackson
04. Was It Worth After All?
05. A Better Man
06. Hardly Thelma
07. Nothing Is Forever
08. A Perfect Match
09. St. John Of The Cross

 

Brani migliori

  1. Hardly Thelma
  2. A Better Man
  3. No Light Will Shine On Me

Musicisti

 Andrea Poggio:chitarra acustica, voce.  Nicola Crivelli: basso, cori.  Paolo Merlini: batteria.