Romano Pratesi
In origine era un trio, poi trasformatosi in sestetto. Stiamo parlando del progetto Frizione del siciliano Romano Pratesi, avviato a Parigi nel 2015 e proseguito poi in altri contesti, fino ad arrivare alla registrazione di un vero e proprio disco. Il combo di eccellenti musicisti jazz risulta assai variegato, ognuno con la propria formazione ed esperienza, ma accomunato dalla voglia di fare musica insieme e metterla in condivisione; infatti tutti e sei sono compositori di un brano, a sottolineare una coesione artistica davvero rara e fuori dal comune che è alla base della forza eterogenea e multiforme del lavoro.
Alla matrice jazzistica si aggiungono via via sonorità provenienti da altri territori, dal rock alla world music fino alla classica, creando un sincretismo musicale dinamico, in continuo movimento e soprattutto libero, una free zone alimentata dall’energia impulsiva data dai sei mattatori, sempre attenti a ricercare il perfetto equilibrio tra improvvisazione e controllo della stessa.
L’ascolto dell’album esige attenzione ma anche quel sano pizzico di abbandono che serve a lasciarsi trasportare dal flusso musicale in divenire, ad esempio in Spazio aperto e Processione, una sorta di “bolero raveliano” in chiave jazz. Pratesi, in questo caso, è stato un ottimo motivatore e supervisore riuscendo a far convergere la diversità di ogni musicista in un suono originale e distintivo.
Foto di Marco Benvenuti
01. Vetro
02. Lo scopo
03. Katsounine
04. St. Jeane
05. Spazio aperto
06. Passeggiata a Lecce
07. Processione
08. Arab Scare
Romano Pratesi: sassofono tenore, clarinetto basso - Glenn Ferris: trombone - Hasse Poulsen: chitarra, mandolino - Stéphan Oliva: pianoforte - Claude Tchamitchian: contrabbasso - Christophe Maeguet: batteria