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Pinguini Tattici Nucleari

Fuori dall'Hype Ringo Starr

Sei ragazzi (ventiquattro anni è la media dei componenti della band), perlopiù sconosciuti al pubblico abituale di Sanremo, hanno portato alla 70ª edizione del Festival della Canzone Italiana una ventata di colore e spiensieratezza, di ritmo e vivacità, nello spirito eclettico che contraddistingue i Pinguini Tattici Nucleari fin dall'EP d'esordio "Cartoni animati" del 2012, arrivando più o meno a sorpresa ad occupare nientemeno che il terzo gradino del podio.

Fuori dall'Hype Ringo Starr, l'album pubblicato nei giorni del festival di cui ora scriviamo, è la riedizione del già fortunato quarto disco della band bergamasca (il primo con la Sony) uscito ad aprile 2019 e rimasto per mesi tra i primi 50 della classifica FIMI/Gfk dei dischi più venduti. Il repack contiene, oltre alle 10 tracce presenti nell'edizione precedente e il singolo sanremese, altri due inediti: Ridere, brano pop che affronta con umorismo una storia senza lieto fine, e Bergamo, delicata ballata d’amore che è soprattutto dedica affettuosa da parte di Riccardo Zanotti (voce), Nicola Buttafuoco (chitarra), Elio Biffi (tastiere e fisarmonica), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso) e Matteo Locati (batteria) alla città in cui sono nati e cresciuti artisticamente, e alle bellezze del suo centro storico.

Vi sono inoltre le versioni riarrangiate e rimasterizzate di Cancelleria, brano tratto dal disco Il re è nudo del 2014, e di Irene, qui in una bella versione acustica, da Gioventù brucata del 2017. Una scelta questa che permetterà anche a chi magari ha scoperto la band proprio al Festival di approcciarsi al suo repertorio attraverso due brani "simbolo" della precedente produzione, quella più propriamente indie, attingendo sia dai temi a sfondo sociale che dal repertorio più romantico del gruppo.

Ringo Starr, il brano presentato sul palco dell'Ariston dalla band bergamasca il cui nome è preso a prestito da una birra scozzese ad alto tasso alcolico, è dedicato con ironia un po' a tutti i meno fortunati, a coloro che si trovano in "seconda linea" e non immediatamente sotto ai riflettori (per quanto si possa facilmente intuire che Starr sia soltanto un pretesto, non certo l'emblema della sfortuna, in campo musicale e non). È un pezzo che unisce pop rock e funk, con un incipit accattivante caratterizzato da fiati ed ottoni, un ritornello immediatamente orecchiabile e un testo ricco di citazioni (si va ad esempio dal programma televisivo L'Eredità al film d'animazione Disney Il Re Leone) e che, con una buona dose d'ironia e leggerezza, solletica l'attenzione di più d'una generazione. Ma tutto l'album è permeato da citazioni più o meno "colte", da John Belushi a Kierkegaard, immagini metaforiche e modi di dire giovanili e non solo, senza dimenticare i cantautori italiani, da Battisti a Lucio Dalla. Se questo magari non basta per poterla definire propriamente "musica d'autore" (Riccardo Zanotti è comunque compositore delle musiche e autore di tutti i testi), in tutto l'album non mancano tuttavia la ricerca della metafora e l'uso di piacevoli giochi di parole nei testi, nonché una certa attenzione per i suoni. I brani sono accuratamente arrangiati e impreziositi anche dalla presenza degli archi di Andrea Di Cesare e dall'organo di Enrico Brun (che con Zanotti ha prodotto il disco). Gli stili musicali si alternano in modo accattivante brano dopo brano, rendendo l'ascolto piacevole e vario: dalla ballata Fuori dall'Hype si passa a brani più vivaci e coinvolgenti come No no no in perfetto stile PTN, alle sonorità rock martellanti di Sashimi, alla dolcezza acustica di Scatole, brano più intimista sul rapporto con il padre. Il tutto, condito sempre da un certo umorismo che strizza l'occhio agli Elio e le Storie tese (ispirazione di cui, all'unanimità, i PTN non fanno mistero).

Un album vivace insomma, una iniezione di buon umore che i Pinguini Tattici Nucleari porteranno in tour nei palazzetti nel prossimo mese di ottobre (il #machilavrebbemaidettotour era inizialmente previsto a marzo, con sold out già registrato al Forum di Assago). E alla fine, citando il testo di uno dei brani a nostro avviso migliori dell'album, forse è proprio vero che, "...le canzoni in fondo sono solo scatole /dove la gente si rifugia quando fuori piove".

 

Foto dal profilo ufficiale Facebook

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Enrico Brun e Riccardo Zanotti
  • Anno: 2020
  • Durata: 62:00
  • Etichetta: Sony Music

Elenco delle tracce

01. Ringo Starr
02. Ridere
03. Bergamo
04. Fuori dall'Hype
05. Antartide
06. Lake Washington Boulevard
07. Monopoli
08. Nonono
09. Scatole
10. Sashimi
11. La banalità del mare
12. Verdura
13. Freddie
14. Cancelleria (live)
15. Irene (acoustic version)

Brani migliori

  1. Irene
  2. Scatole
  3. Bergamo

Musicisti

Riccardo Zanotti, voce e chitarra - Simone Pagani, basso e cori - Lorenzo Pasini, chitarra solista e cori - Nicola Buttafuoco, chitarra ritmica - Enrico Brun, piano e organo - Matteo Locati, batteria - Elio Biffi, Marco Ravelli, piano e sintetizzatori - Andrea Di Cesare, archi