Post punk band? Punkedelic band? Mah, porre etichette su un gruppo musicale oppure su un
singolo artista è sempre esercizio difficile, e spesso rischia d’essere
fuorviante se non deteriore. Allora l’unico modo per capire come suona una band
oppure a quale filone eventualmente legarlo (se mai fosse comunque necessario)
è ascoltare il lavoro prodotto e capire in quale direzione si muove il progetto
artistico. E “
Fuzz you!” rappresenta
bene il suono di
The Orange Beach,
fatto di richiami a vari musicisti di estrazione U.S.A. (in primo luogo ci
sovvengono
i Dinosaur Jr. oppure i
Sonic Youth seppure in versione meno
sperimentale e rumorosa) con un orecchio attento a suoni morbidi e, al
contempo, ruvidi (come è possibile ascoltare in
Fairies wear white shoes
dove la chitarra elettrica chiude in grande spolvero un brano di ampio respiro
sonoro) oppure a ritmi più movimentati e duri, come accade in quasi tutto lo
svolgimento dell’album.
The Orange
Beach, ancorché non essere un progetto legato alla canzone d’autore ma una
rock band (e qui utilizziamo una deprecata etichetta) rocciosa e potente, è capace
di produrre suoni torrenziali e caldi, ricchi di pathos e colori. Certamente
l’originalità non è l’elemento di forza della band ma, sinceramente, il suono
c’è, potente e presente, e per chi ama il genere l’ascolto di
“Fuzz you!” darà le necessarie
occasioni per soddisfare le proprie passioni perse tra memorie primi anni ’70 e
sperimentazioni dei primi anni ’90, tra fumi di rock blues ed atmosfere simil-psichedeliche.
Se a qualcuno piace (e sappiamo che così è), la qualità, comunque, non manca…
Altri articoli di Rosario Pantaleo