Alessandro Castagneri
Come un quadro di Kandinsky, o i
tre colori primari, Alessandro
Castagneri dipinge la sua opera prima con pochi ma intensi colori: Rosso Giallo Blu. Il cantautore
italo-greco riprende la poetica di Rino Gaetano a quasi 30 anni dalla scomparsa
del cantautore calabrese e ne fornisce per l'occasione una versione rimodernata.
Nove brani che si vorrebbero impegnati, cantati con sarcasmo, un pizzico di
romanticismo, abbozzi di storie di vita e molte domande a cui spesso il
musicista però non riesce a dare risposta. Castagneri si limita a fotografare
la vita senza avere né dare soluzioni. Prende le distanze da una società
moderna, senza certezze, che preferisce esser «camaleontica» piuttosto che «svegliarsi
e rendersi conto».
Il disco si apre proprio con
questo monito, Vita Camaleontica,
buon brano dal sapore reggae con ritmiche scandite dai musicisti cubani dei Tribà: Joel Soto Gonzales al basso e
Caldero 'Calderin' alla batteria e percussioni. Belli gli arpeggi e la
fisarmonica in DolceAmaro, mentre
l’interessante title track è appesantita forse troppo solo dal lungo testo ad elenco.
Alcune tracce ricalcano in
maniera eccessiva lo stile di alcuni cantautori italiani (come Preludio, dal sapore faberiano), che
sono sì parte della nostra cultura, ma dovrebbero essere eventualmente un punto
di partenza per esprimere la propria poetica. In questo caso invece l’artista
sembra non aggiungere un quid personale al proprio disco. Anche Grazie e Ciao sebbene introdotta da
moderne sonorità mediorientali ed una splendida tromba milesiana di Fulvio
Chiara, ricorda eccessivamente la voce del primo Renga.
Differente invece è il brano Letargo Civile, sicuramente il migliore
dell'album, che riprende le tematiche della prima traccia e suona come
un'utopica e diretta sveglia per la nostra società italiana che dorme e non si
rende conto di un innumerevole lista di cose che ancora non funzionano. Ottima
in chiusura la chitarra slide della fiabesca Ninnananna.
Il punto di forza di “Rosso
Giallo Blu” è insomma l’accuratezza delle musiche, la pulizia e la cura degli
arrangiamenti, come anche l’uso della voce, accompagnata da strumenti
particolari della tradizione mediterranea come bouzouki e mandolini, alternati
a banjo e fiati. L’album in sostanza manca solamente un po’ di originalità
nelle liriche.
Sfogliando il libretto, si notano
particolari citazioni di Gesù Cristo, di San Paolo, del Corano o di Leonardo da
Vinci e di altri ancora, che introducono i testi. Castagneri in questo primo disco
dà prova di saper cantare, di essere un buon musicista, e di avere buoni
strumentisti alle spalle. La sua evoluzione dovrà inesorabilmente passare
attraverso un approccio più personale ai testi ed alle tematiche scelte.
01. Vita camaleontica
02. Dolceamaro
03. Giallo, Rosso, Blu...
04. Resta qui
05. Come si fa
06. Preludio
07. Grazie e ciao
08. Letargo civile
09. Ninnananna
Alessandro Castagneri:
voce, piano, chitarre, baglamà, bouzouki, percussioni
Alessandro Maiorino:
contrabbasso
Enzo Zirilli:
batteria
Marco Piccioni: chitarra
acustica
Fulvio Chiara:
tromba