Il ritmo è l'elemento che regge tutto l'album, ma senza dimenticare la voglia di raccontare storie usando la melodia. Gli Ottavo Richter, che hanno iniziato la loro attività negli anni '90, sono arrivati al loro quarto lavoro a lunga durata innestando sul funky, genere che è a loro congegnale con i fiati a reggere in buona pare la struttura sonora, altri stili. Dallo ska alla salsa, dal blues al jazz, gli Ottavo Richter tendono a portare l'ascoltatore in una sorta di festa tra le tracce del disco. Questa l'atmosfera ai primi ascolti con il cantante-chitarrista Alessandro Sicardi a fare da maestro di cerimonie grazie alla sua voce in evidenza. I brani dell'album, con la copertina di Enzo "Janù" Jannuzzi, si muovono sul filo dell'ironia (c'è anche la cover Telefona dell'esperienza Squallor) e spesso i testi e la loro metrica tendono a condizionare la parte musicale.

Sono quattordici le tracce complessive con il beat di Non esiste a creare subito il clima di festa seguita dal funky di Mi piace, Segnaliamo anche il reaggae di Cara dipendenza, il punk di Non fare la bestia e il vaudeville di Oroscopo. Infine la jazzata Nuvole è la ballata che fa da giusta contrapposizione a tutto il resto del disco, adatta però più alla voce di un crooner.

Un lavoro compessivamente di grande professionalità.

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