Tricarico
Leggero. Felliniano. In alcuni
pezzi rockeggiante, in altri debitore di maestri della musica italiana come Battisti,
Gaetano, Celentano. Così il nuovo lavoro di Tricarico: undici brani dai testi profondi e ricercati, che però
non abbandonano la poetica della filastrocca che ce lo ha fatto conoscere nel
2002, quegli incisi alla «puttana,
puttana la maestra», inno di tutti i Francesco e di ogni vivace studente, bambino ben vivo in ognuno di noi. I testi e
la musica di Tricarico hanno la capacità subliminale di fissarsi facilmente
nella memoria di chi ascolterà questo disco. E di lasciarsi cantare, con
leggerezza.
Il titolo dell’album, Giglio, mette subito in chiaro cosa si
può trovare al suo interno: amore e libertà sono i temi dominanti ed il giglio
il fiore che simboleggia amore e purezza. Amore che rende liberi, puri, privi
di maschere, di paure e di vincoli. Quell’amore che è «una ranocchietta verde» evocato nel brano che apre l’album. Si
conferma visionario Tricarico: tutti siamo un po’ «figli delle stelle» quando cerchiamo tra le pagine di
riviste e quotidiani le previsioni per il nostro immediato futuro: Oroscopo, è un pezzo dedicato all’umana
ossessione per il futuro, per maghi e fattucchiere. Quell’umana ossessione che
spesso si traduce in propensione all’inganno e all’essere ingannati, visto che,
come canta Tricarico, «più sono soli,
più sono fessi (…) scrivo quel che voglio e loro credono che io legga le stelle».
Ritroviamo poi l’autore visionario degli esordi in Pomodoro, inno all’immaginazione. Evocata, inneggiata aspirazione quella di ognuno per una Vita Tranquilla, titolo del brano che è valso a Tricarico il Premio della Critica al Festival di Sanremo 2008. Niente di più diverso è lo stile e la poetica di Tricarico dallo spericolato Vasco Rossi ma non si può non associare liberamente la vita tranquilla di Francesco alla “Vita Spericolata” del rocker di Zocca. E d’altra parte l’album di Tricarico contiene non pochi rimandi
ai grandi della canzone italiana. Eternità – uno dei pezzi migliori
dell’album – rimanda per testo e melodia al Battisti di “Perché no”. Un
accostamento che però non disturba e non fa gridare allo scandalo e alla profanazione del Lucio nazionale, tale è la leggerezza
e la tenerezza del testo. Leggerezza e tenerezza che sono i tratti distintivi
di Tricarico, del suo essere bianco, o meglio ancora candido. Proprio come un giglio.
01. Oroscopo
02. Vita tranquilla
03. Eternità
04. Un’altra possibilità
05. Pomodoro
06. Cosa vuoi adesso
07. Ghiaccio
08. Fili di tutti i colori
09. Il mio amico
10. Gigliobianco
11. Libero