Fragil Vida
Giorni Sospesi suona decisamente live. È un disco ben suonato, basato spesso su ritmiche vivaci e in particolare su giri di basso pulsanti che sorreggono efficacemente i brani (Mario Camino, Luoghi comuni, Vele tese). La poetica dei Fragil Vida si esprime in due principali filoni: tra brani energici e vitali emergono momenti crepuscolari, portatori di una vena di ispirazione più profonda e sincera. È il caso di canzoni come Giorno sospeso e Ottobre,che sembrano collegate anche al livello delle liriche, come fossero l'una l'evoluzione dell'altra. Anche ad un primo ascolto si nota poi quella che probabilmente il gruppo considera come una caratteristica distintiva del proprio stile: la voce recitata. Il tentativo è evidentemente quello di fondere teatro e canzoni, anche se il risultato è qui molto distante dalla lezione di Gaber e del suo teatro-canzone. L'ironia pungente del signor G. infatti non è certo il tratto saliente dei testi recitati qui da Gianluca Galletti e l'impressione che se ne trae è di una certa artificiosità, non si sa se voluta o meno, anche perché il cd non è il medium più adatto per veicolare l'immediatezza del teatro, che trova la sua reale dimensione nello spettacolo dal vivo. Questo dettaglio forse ci conferma l'attitudine live del gruppo. Del resto ben tre brani del disco (Dormivo ieri, Follia virtuosa, Giuda) sono interamente dedicati al recitato, concedendo alla musica un respiro sicuramente più libero e sperimentale rispetto alla forma canzone tradizionale. Inserti di voce parlata compaiono qua e là anche negli altri brani risuonando però talvolta come corpi estranei al flusso della musica. I testi prendono una piega impegnata in Vele tese, dedicata ai migranti, e in Archivio di pietra sulla Napoli della camorra, delle lapidi e dei rifiuti. Con l'aiuto della suggestiva voce di Nicodemo, i Fragil Vida sfornano qui una bella canzone manifesto con tanto di ritornello “Guagliò” - che però fa un po' 99Posse. Nel disco troviamo anche la bossa un po' di maniera di Luoghi comuni e il jazzatino swing de Il Cornuto che, pur piacevoli, risultano troppo standardizzati a livello di arrangiamento, come fossero per l'appunto dei luoghi comuni musicali, sebbene sinceri. Non resta che ascoltarli dal vivo.
01. Luoghi comuni
02. Mario Camino
03. Dormivo ieri
04. Giorno sospeso
05. Follia virtuosa
06. Il cornuto
07. Ottobre
08. Vele tese
09. Giuda
10. Archivio di pietra
11. Siviglia
12. Il trenino andante allegro
David Merighi: voce, pianoforte, rhodes, tastiere Daniele Merighi: batteria e voce Francesco Boni: contrabbasso e basso elettrico Diego Gavioli: chitarre, ukulele, gakken synth Gianluca Galletti: voce recitante Federico Alberghini: percussioni Andrea Facchini: saxofoni Roberto Ferioli: tromba