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Alia

Giraffe

Sono passati quattro anni dall’uscita di Asteroidi, album che ha segnato il debutto solista di Alia, ovvero Alessandro Curcio, ed è già tempo di tornare a farsi sentire, o più correttamente ad ascoltare, con il secondo lavoro, quello che solitamente definisce meglio il percorso su cui un artista ha in mente di incamminarsi. L’idea risulta essere, in maniera evidente, quella di mettere insieme un approccio testuale di tipo cantautorale, che tratti temi, diciamo così, “seri”, con una vestizione musicale di impronta pop, leggera ma elaborata, mai troppo scarna, ma neppure troppo lavorata. L’obiettivo è quello di bypassare il cantautore inteso come filosofo, o comunque portatore di una sapienza, di una ideologia o di una visione dottrinale della vita, facendosi invece promotore, questo sì, di idee, di proposte, di una visione delle cose da consegnare all’ascoltatore, lasciandogli la libertà di elaborare il tutto, o di coglierne solo aspetti epidermici.

Giraffe, titolo dell’album, curiosamente descrive proprio questo atteggiamento, quello dell’allungare il collo per vedere oltre, ma senza dover subire l’assillo e la pesantezza di una sorta di “lezioncina” da ascoltare e mandare a memoria. Quello che traspare, sin dall’iniziale L’attraverso, è proprio la levità della scrittura musicale, che a tratti ricorda certe colonne sonore degli anni ’50, per quel senso di malinconia e di nostalgia enfatizzato soprattutto grazie alle voci femminili che collaborano a questo lavoro. Le dieci tracce contenute nell’album sono di fatto dieci ballad, strutturalmente tutto sommato semplici, ma non semplicistiche nel loro sviluppo, proprio per quanto detto precedentemente sul modo di porgere gli argomenti di riflessione; ci sono passaggi leggermente più ritmati, altri, e sono la maggior parte, più sognanti, come la splendida Camaiore che, a suo modo, ricorda certe ballate prog di settantiana memoria.

Atmosfere spesso eteree, dunque, cui non sono estranei gli arrangiamenti in perfetta linea con questa forma, gentile, di porgere i brani; se si vuole trovare una pecca, analizzando l’album nel suo insieme, lo si può fare sottolineando un paio di dettagli, certamente frutto di scelte consapevoli, ancorchè opinabili: una certa uniformità dei brani, forse a tratti persino eccessiva, laddove andava probabilmente cercata una resa ritmica più incisiva e marcata, che avrebbe offerto all’album una spinta maggiore ed una dinamica più “movimentata” ed in secondo luogo arrangiamenti in cui gli strumenti, considerati singolarmente, trovano davvero poco spazio per emergere, in favore di un sound collettivo che, a tratti, pare essere un po’ troppo omogeneizzato, al punto di risultare appesantito.

Foto di Nicole Nesti

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Favati, Marco L. Lega, Tommy Bianchi, Niccolò Caldini, Federico Pelle
  • Anno: Alia
  • Durata: 36:47
  • Etichetta: Pippola Music/Contempo Records

Elenco delle tracce

01. L’attraverso
02. Giraffe
03. La teoria del colore
04. Camaiore
05. Alessandra
06. L’India, i bambini
07. Madonna dell’umiltà
08. Sei donne
09. Monviso
10. Verso Santiago

Brani migliori

  1. Giraffe
  2. Camaiore
  3. Verso Santiago

Musicisti

Alia: voce, chitarra acustica  -  Fidel Fogaroli: Rhodes, tastiere  -  Paolo Favati: basso, synth    Alessandro Gimignani: batteria, percussioni  -  Giuliano Dottori: chitarre  -  Erika Giansanti: viola, violino  -  Marco L. Lega: synth  -  Valerio Mazzoni: tromba  -  Simone Morgantini: sax, clarinetto basso  -  Cesare Malfatti: chitarra  -  Oretta Giunti: batteria, percussioni, cori  -  Federica Fabbri: chitarra, cori  -  Lorenzo Santi: organo Hammond  -  Frankie Bertieri: chitarra  -  Fabio Chiari: percussioni  -  Massimo Paolieri: percussioni  -  Patrizia Laquidara: voce  -  Francesca Messina: voce  -  Elisabetta Salvatori: voce recitante  -  Martina Agnoletti: voce