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Giuradei

Giuradei

Sulla copertina del nuovo disco del cantautore bresciano Ettore Giuradei, dal titolo omonimo Giuradei, troneggiano una gabbia toracica ed una sorta d’ensemble liberty d’altri tempi. Il dettaglio grafico è di certo sagace ma sarebbe rimasto un quid isolato se si fosse fermato tutto lì. Invece la svolta questa volta l’abbiamo avvertita subito, ancor prima della curva. Forma e contenuto sono azzeccati. Lo sono perché c’è sinergia tra il significato ed il significante del disco stesso.

Travolgente al primo ascolto nelle sue note ammiccanti di pianoforte, quasi catartico negli ascolti successivi. Mi dispiace amore mio, brano incipit del disco, è un piccolo manuale illustrato del rinnovamento sentimentale. Potrebbe essere anche questo un inizio poco originale perché il sentimento, specialmente nelle nuove generazioni autorali, patisce spesso di un imprinting molto inflazionato cui l’orecchio sfuggente dell’ascoltatore medio ha formato una sorta di abitudine noiosa, manchevole di un senso critico appropriato. D’altronde il senso critico e non il critico senso, è proprio quello che tentiamo di non far morire noi, che di musica scriviamo, parliamo e magari viviamo o tentiamo di farlo. Crudelmente, come uno scossone improvviso e senza la minima pietà, Ettore Giuradei, che per l’occasione si è affidato alla sapiente direzione artistica ed alla scrittura del fratello Marco dando di fatto il via a I Giuradei, salta a piè pari anche questo nostro possibile dubbio. Non soltanto riduce a quasi piacevole e poco lancinante il senso d’abbandono ma descrive con abilità le possibilità di una rigenerazione umana, derivante da alcuni inevitabili incidenti di percorso.

La drammaturgia ci insegna che il personaggio è il culmine dell’azione e dunque anche di un disco, specialmente se si sta parlando di un cantautore. Il personaggio lancia l’ispirazione profetica, avverte, mette in guardia, interpreta. Ettore e Marco lo fanno, canzone dopo canzone, gioia dopo gioia e perché no, fallimento dopo fallimento. Bisogna saper usare il binocolo per guardare lontano, arrivare alla persona in maniera diretta, staccarle la spina dal mondo, anche soltanto per un poco. Sta per arrivare il tempo in cui ogni sforzo potrà essere premiato. La canzone battagliera, e forse anche quella, a nostro parere, tra le più convincenti dell’intero lavoro, ci rivela le chiavi di volta del quotidiano tempo, dell’ipocrisia di una società costruita su illusioni, proverbi e frasi fatte. Cosa può importare al mondo se l’umanità intera imploderà su sé stessa?  Non è il mondo il responsabile del declino, siamo noi e soltanto noi. Abbiamo i mezzi per salvarci, ma dobbiamo rigenerarci. Quali sono questi mezzi? I fratelli Giuradei, in questa canzone, ce ne elencano almeno un paio, condivisibilissimi, in una traccia tutta ritmo, synt e veracità istrionica. In un’epoca in cui le luci sembrano spegnersi un poco troppo presto, in cui il nuovo sembra non aver peso ed i nomi della “casta” (parola molto di moda) musicale sembrano essere un poco sempre gli stessi, Giuradei si può inserire di diritto nell’elenco dei lavori ben riusciti. Semplice in alcuni tratti stilistici come l’utilizzo della voce sovrapposta ma di una cifra assolutamente riconoscibile, riesce a trasmettere frequenze ben delineate mescolate ad un sound preciso, avvolgente.

Tirando le somme abbiamo ascoltato con grande curiosità ed attenzione l’intero lavoro. La dedizione di entrambi i fratelli nel mischiare, articolare e corroborare il suono nel corretto cocktail di testi, ai quali teniamo non poco, e musica, ci ha lasciato piacevolmente colpiti. Il disco dimostra maturità, acquisizione di consapevolezza e coraggio. Di livello le collaborazioni con Giancarlo Onorato alla voce in Continuano a volare e di Depedro dei Calexico alla chitarra in Senza di noi. In definitiva crediamo sia lecito aspettarsi ancora una crescita costruttiva del progetto. L’evoluzione è già partita con il raddoppiamento fertile delle personalità in gioco, Ettore e Marco, ma può ancora proseguire utilmente date le solide piattaforme sulle quali si basa ormai da discreto tempo, il fenomeno Giuradei. Il primato dell’uomo sul suo avvenire e sulla rivoluzione emozionale sono giunti a noi in questo ensemble liberty d’altri tempi. Chissà quali altre strade tesseranno dai loro arcolai “i” Giuradei.

 


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marco Giuradei

     

  • Anno: 2013
  • Durata: 30:02
  • Etichetta: Piccica dischi

Elenco delle tracce

01. Mi dispiace amore mio

02. La sconosciuta

03. Sta per arrivare il tempo

04. Continuano a volare

05. Dimenticarmi di te

06. Generale

07. Papalagi

08. La tristezza

09. Senza di noi

10. Amami


Brani migliori

  1. Mi dispiace amore mio
  2. Continuano a volare
  3. Senza di noi