Cranìa
Cranìa è un’artista perfettamente inserita nei nostri tempi, di cui interpreta ogni volta le direttrici trasportandole in un’atmosfera onirica e malinconica, con elementi musicali che ne ripropongono gli aspetti secondari, quelli che non seguono un filo logico, ma sono semplicemente manifestazioni emarginate della realtà.
È in questo senso che va interpretato il titolo del suo EP Giustapposizione, piuttosto che in un senso prettamente musicale da rapsodia come verrebbe da pensare. Se finora la cultura si è occupata di ciò che sembrava più importante e in un senso filosofico necessario, ora molti artisti prendono gli elementi secondari di una vita priva di un senso principale, giustapponendo gli elementi tra di loro. Un neo-positivismo edonistico tragico in cui la casualità è solo un’illusione: tutto è governato da leggi ben specifiche, in un determinismo esasperato e ironico come Einstein. Per cui ciò che diventa interessante, ciò che può essere artistico è ciò che si scarta: Come caramelle gioca proprio sul calembour della parola “scartare”, nel significato di un regalo da scoprire e contemporaneamente come qualcosa che non serve, che non rientra nel talent show della fisica e del fisico…e in effetti ciò che viene scartato dai talent show è molto più interessante di ciò che ci finisce dentro.
In questo universo senza ragione la canzone Kafka, con la sua malinconia strutturale e strumentale, è sicuramente la più riuscita: in questo grande Processo in cui tutti siamo imputati, “la verità Kafka la sa: / quante cose non accadono nel mondo!” Risulta così poco interessante la realtà che vorremmo quasi occuparci di ciò che non accade nel mondo.
Foto di Jirus Peter Almario
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01. Come caramelle
02. Cosa è cambiato?
03. Kafka
04. Stradae