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Dino Betti van der Noot

God save the Earth

Dopo un’irruzione col botto, ormai cinquantenne, a metà anni Ottanta (vittorie a ripetizione in vari referendum) e un successivo, lungo blackout, Dino Betti, il più sofisticato bigbandleader di casa nostra, è tornato in sella a nuovo millennio ampiamente decollato, piazzando altri tre bei colpi, di cui quest’ultimo God Save the Earth non fa che ribadire tutto quanto di buono si sapeva sul suo conto. Betti ha ascoltato con partecipazione Gil Evans (e prima di lui, ovviamente, Duke Ellington), mutuandone – lungo tracciati personali, sia chiaro – un’estrema attenzione per la componente timbrica prima ancora che melodica (almeno nell’accezione usuale del termine), visto che il canto emerge per così dire a chiazze (o nuvole?), attorno a cellule più o meno ampie che abbinano quest’elemento a quello ritmico, il tutto vagliato anzitutto – come si diceva – attraverso il filtro timbrico, coloristico, con i solisti che si muovono attorno a tali cellule con più o meno ampi margini di libertà, rimanendo in ogni caso fisiologicamente contagiati da un contesto così caratterizzante.

In avvio e chiusura di cd, a dettare le regole è la voce femminile, che dà liquidità e – insieme – narratività alla musica. E’ tuttavia innegabile che il cuore dell’album coincida con i quattro brani strumentali incastonati lì in mezzo, in un magistrale amalgama fra tonalità terse, preziose, e una sicura vivacità di tracciati; ciò fin da In the Beginning Was Beauty, al cui centro sta un bel solo di Sandro Cerino al flauto, col serpeggiare di vaghi aromi esotizzanti, che non sono del resto in Betti elemento occasionale (ne riscontriamo anche in Maybe, la cui pelle elettrica genera un impatto più affermativo, e in Like a Circle in the Water, quanto meno). Fra il solisti, oltre al citato Cerino, impegnato anche al sax alto in Alone in the Crowd (persino un po’ ridondante), non possiamo non citare i vari Ricci, Zitello, Tacchini e Tononi. Gran disco, che a chi non conoscesse Dino Betti ma abbia orecchie sufficientemente aperte riserverà più di una sorpresa.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Dino Betti van der Noot
  • Anno: 2009
  • Durata: 62:21
  • Etichetta: Sam/Egea

Elenco delle tracce

01. God Save the Earth

02. In the Beginning Was Beauty

03. Maybe

04. Like a Circle in the Water

05. Alone in the Crowd

06. City Mornings

Brani migliori

  1. In the Beginning Was Beauty
  2. Maybe
  3. Like a Circle in the Water

Musicisti

Ginger Brew, Sofia Woodpecker: voce Alberto Mandarini, Beppe Virone, Marco Sozzi, Andrea Terzuolo: tromba, flicorno Beppe Caruso, Graziano Soave, Dario Cozzi, Sergio Lombardi: trombone, tuba Sandro Cerino, Giulio Visibelli, Maria Teresa Battistessa, Daniela Ievolo, Gilberto Tarocco: ance, flauti Elio Marchesini: vibrafono, marimba Marco Ricci: violoncello Alberto Tacchini: pianoforte Matteo Corda: elettronica Vincenzo Zitello: arpa, bawu, dizi, kalimba Gianluca Alberti: basso elettrico Francesco D’Auria, Tiziano Tononi: batteria, percussioni Dino Betti van der Noot: direzione