Simone Agostini
E’ nato prima l’uovo o la gallina? Così mi viene da pensare nel notare come questo disco del giovane Simone Agostini, puramente strumentale anzi quasi esclusivamente di sola chitarra acustica suonata con la tecnica del fingerpicking sia distribuito da un’etichetta che si chiama Fingerpicking.net.
Non ho voluto approfondire la questione se l’etichetta esistesse già e colte le potenzialità di questo chitarrista se lo sia accalappiato al volo o sia invece nata con questo nome per distribuire questo valido progetto dal sintetico titolo Green. Non importa, resta il fatto che un disco di sola chitarra, che sarebbe potuto anche risultare alla lunga un po’ piatto o monocorde, invece anche dopo numerosi ascolti non lo è per nulla. E’ incredibile, infatti, come pur aiutato dal suo solo strumento Simone Agostini ci abbia condotto nell’atmosfera sognante e meditativa di un brano crepuscolare come L’Enchantement du Phare, in quella più energica, nervosa, ricca di tocchi legnosi di A25, un brano metropolitano ed influenzato da ventate di blues, nel continuo variare di Dialogues in cui i linguaggi della musica si mescolano e si “parlano”. Ma ci sono anche i romantici sapori andalusi dell’accorata El llanto de Luna, il festante clima primaverile di Waiting for May dove sembra di essere immersi in variopinti campi fioriti nella attesa della raccolta delle bionde messi di grano, le atmosfere un po’ medioevali, fantastiche, ma anche misteriose di The village of gnomes. Uniche eccezioni a questo viaggio in solitaria sono Childhood memories, un delicatissimo e nostalgico brano in cui sono presenti Peppino Pezzulo alla viola e Sandro Paciocco al piano e la conclusiva Little suite DS in cui allo stesso Simone chitarra ed armonica, si aggiunge anche Paolo Giordano alla slide guitar ed allora si va oltre oceano alle immense distese americane, dove l’uomo al calar della sera si sente ancora più solo.
Ripensandoci è un po’ come se Simone ci avesse condotto per mano in un lungo viaggio tra mondi tanto diversi fra loro, senza però mai muoversi da quel prato verde rasserenante in cui è ritratto con la sua chitarra nella bella copertina del disco, che dire allora di più? Beh, non è certo impresa da poco trasmettere sensazioni così percettive senza far ricorso alla parola, anzi devo dire che non ci si accorge affatto dell’assenza.
01. L’Enchantement du Phare
02. Childhood memories
03. A25
04. The bridge of sounds
05. Brigante se more
06. Dialogues
07. El llanto de Luna
08. Waiting for May
09. The village of gnomes
10. Little suite DS
Simone Agostini: voce, chitarra acustica, armonica solo (in 10) Peppino Pezzulo: viola in 02 Sandro Paciocco: piano in 02 Paolo Giordano: Slide guitar in 10