Alfio Antico
Noto come formidabile specialista di tamburelli (autocostruiti), Alfio Antico ha sempre amato prodursi anche alla voce. Questo bell’album, semplicemente, ribalta l’assunto: è il percussionista a fare da sponda al cantante. Anzi: al cantautore. In tale veste, specificatamente, il siracusano si presenta infatti con questo Gute Morgen. Il perché di un titolo in tedesco per un album quasi interamente in dialetto siciliano (per favore non parliamo come al solito di lingua: dialetto, come tutti, il che non toglie certo dignità) lo si capisce ascoltando la canzone che intitola il disco, tutta declinata in un improbabile siculo-tedesco altamente maccheronico.
Trattasi, nello specifico, della seconda traccia del cd, in singolare mise simil-country&western, più prossima a un Frisell o a un Marc Ribot che… a un Otello Profazio. Non che ciò significhi più di tanto: la Sicilia di queste latitudini è semmai più quella di Franco Battiato (specificatamente in Si ti virissi, autentica gemma dell’opera, non ultimo sul piano interpretativo, ma anche in Afrodite, altro episodio degnissimo), ovviamente facendo i conti con quella Carmen Consoli che vi suona da cima a fondo, oltre a esserne la produttrice. E’ questa una delle sorprese del disco, così come l’aria stessa che vi si respira, piuttosto “altra” rispetto a quanto eravamo abituati a sentire da Alfio Antico. E non solo per l’approccio (l’intenzione, si direbbe oggi) differente di cui sopra, ma proprio perché, nella diversa prospettiva, muta marcatamente anche la musica in sé.
Qualche esempio? In svariati brani compare un quartetto (allargato a nonetto nella citata Si ti virissi) d’archi, e sono sempre episodi di diffusa preziosità. In Cunta li jurnati si ha poi la ventura d’imbattersi in una Fiorella Mannoia ospite sia nelle vesti canoniche di cantante (in siciliano, ma qui la sorpresa è relativa, visto che lì si collocano le sue origini), che in quelle, decisamente meno usuali, di “dicitrice”. Altrove si ha modo di cogliere altre parentele (potenziali, forsi pure suggestioni di ascolto) dell’Antico autore/interprete, da Eugenio Bennato a Enzo Del Re.
Insomma: chi conosce l’artista siracusano per quanto fatto fino a ieri, non manchi di ascoltarlo in questa nuova veste; chi non l’ha mai granché frequentato, perché “cantautoromane” duro e puro, lo avvicini ora. Gli uni e gli altri non dovrebbero uscirne delusi.
01. Cuccurucù
02. Guten Morgen
03. Di cu sugnu
04. Tutti li cosi vannu a lu pinniu
05. Minutedda mia
06. Si ti virissi
07. Zimmuru smmossu
08. Afrodite
09. Cunta li jurnati
10. Stidduzza veniri
11. U nasu
Alfio Antico: voce, tamburi, percussioni, campane Carmen Consoli: chitarre, basso, synth, organo, glockenspiel, armonica a bocca, voce Puccio Castrogiovanni: bandurria, organo, fisarmonica, marranzano, zummara, bombarda, mandola, mandolino, charango, voce Adriano Murania: violino, direzione archi Leonard Greene: violino Marta Rankovic: viola Tiziana Cavaleri: violoncello Gionni Allegra: contrabbasso Elena Guerriero: piano elettrico, synth, organo in 01 Fabio Abate: voce in 03 Marcello Leanza: flauto in 03 Gabriella Alonso, Agostino Cardillo, Giampiero Fazio, Mike La Corte: violino in 06 Eva Trajkova: viola in 06 Fiorella Mannoia: voce in 09 Salvo Noto: chitarra elettrica in 09 Giuseppe Nicotra: chitarre in 11