DuoBlancoSinacori
Un chitarrista “destro” ed un altro “mancino” che, nel 2009, decidono di mettersi artisticamente uno di fronte all’altro e, in una sorta di specchio, provare a riflettere reciprocamente le proprie influenze musicali. Nasce così il duo di Alessandro Blanco e Giuseppe Sinacori, definiti i due “pirati siciliani della chitarra classica”: musica classica, da subito, ma successivamente anche musica da camera, e tutta una serie di brani scritti appositamente per loro da numerosi autori moderni che permettono loro di esibirsi, in giro per il mondo, con un repertorio originale, ricco ed estremamente variegato.
Nascono in questo modo prima Hacked Ouvertures, e successivamente questo Hacked Arias che hanno in comune, oltre all’approccio strumentale, anche la caratteristica di alternare tre brani, diciamo così, “famosi”, di Vincenzo Bellini e Gioacchino Rossini, nel primo, di Giacomo Puccini nel secondo, ai brani scritti per loro da Maurizio Pisati (Intermezzo I, II, III, IV ed Intermezzo con Pirata, sul primo lavoro) e Valentina Casesa (Frammenti e Riflessi, su questo album). I due musicisti, fra l’altro, si occupano anche della trascrizione per due chitarre dei brani stessi, dando prova di una conoscenza decisamente approfondita con riguardo ad una materia che, nata in origine per orchestre di ampie dimensioni, va sicuramente maneggiata con cura ed attenzione, onde poter essere adattata ad un contesto strumentale decisamente più essenziale e, per certi versi, limitato.
In prospettiva, inoltre, sta prendendo concretamente forma l’idea di proporre due chitarre, affiancate ad un quartetto d’archi, operazione che dovrebbe portare alla creazione di un nuovo repertorio musicale, praticamente inedito, adatto ad un organico strumentale innovativo e mai realizzato prima. Non solo, quindi, una tecnica invidiabile ed una certa ecletticità nel repertorio, ma anche una visione musicale più “lunga”, una serie di idee che possano condurre ad una sostanziale evoluzione dell’ambito in cui la chitarra classica si è mossa sinora. Ciò che è stato realizzato sinora è in pratica una copiosa e ricca “semina”: brevi frammenti, piccole suggestioni che adeguatamente coltivate potranno produrre qualcosa di più ampio e corposo, in grado non solo di ampliare le potenzialità dello strumento, ma di arricchirne le caratteristiche e le possibilità espressive, anche al di fuori dei canoni consueti.
E’ una sfida davvero interessante, e che merita di essere seguita non solo, per capire dove condurrà i due musicisti, ma anche attraverso quali percorsi.
01. E lucevan le stelle
02. Frammenti
03. O mio babbino caro
04. Riflessi
05. Nessun dorma
Alessandro Blanco: guitar - Giuseppe Sinacori: guitar