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Marco Gesualdi

Ho piantato un albero

Chissà quando finirà la lunga scia di titoli che ancora ci fornirà mamma-pandemia. Eh, già… dopo oltre mille giorni dalla reclusione subita, arrivano altre opere scritte in quel periodo buio. Tra queste, c’è il ritorno in scena del compositore (ama definirsi: strumentale) Marco Gesualdi, che nel confinamento ha plasmato parte del nuovo lotto di 11 brani di Ho piantato un albero, in stretta sinergia con un parterre di musicisti di tutto rispetto (citati qui a lato), col risultato che l’album svetta per fragranza assemblativa e lodevole ‘ideologia ecologica’. Infatti, il Nostro contempla i pezzi come potenziali alberelli che mirano ad elargire ossigeno, bellezza, contemplazione, piacevoli ombre e nuovi germogli di vita.

Parte forte con Sienteme, ornata d’eleganza fusion-blues e consegnata con miscela a due voci, come spesso accade lungo la tracklist. Terra murata, Buster Keaton e Ammore fujente sono carezze satinate e cangianti al tempo stesso, che lasciano scorrere fantasie e relax sospensive, mentre l’afro-funky della titletrack è una contagiosa forza della natura, con tanto di narrato-rap e sitar che incorniciano un episodio accattivante. La vigoria strumentale di Marco emerge alla grande nel trittico Flamingo amigo, Kalma piatta e Afrolife, tanto magnetiche quanto ottimali per addentrarci nel mood di un elegante galà parigino. Signori, altro giro, altra variante: salite su Scetate per usufruire di un bel tour latino-brasilero, in fresca salsa bossa-charanga, però si fa presto ritorno in terra campana per scendere con la verace-ballad Vienne suonno, tutta anema ‘e core, malinconica e struggente.

È dagli anni ’80 che Marco Gesualdi opera nel panorama musicale, cominciando con i 666, tra dischi, presenze in festivals, programmi TV ed esponente della “Vesuwave”, riscontrando ottimi consensi, per poi proseguire brillantemente con il suo percorso solistico, mettendo in cascina un Ep dal titolo Lottatore (2001) e gli album Open heart (2015) e Now Naplesopen words (2019). È sicuramente valsa la pena attendere quattro anni per tornare ad ascoltare un compositore musicale e multimediale di gran classe, attualizzatore di un Naples-sound che erutta zampilli di calde emozioni vibratili. Napul’è mille culure…. 

Foto di Riccardo Piccirillo

 

 

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2023
  • Durata: 37:56
  • Etichetta: Clapo Music / Marechiaro Edizioni Musicali

Elenco delle tracce

01. Sienteme
02. Terra murata
03. Ho piantato un albero
04. Buster Keaton
05. Flamingo amigo
06. Basta poco
07. Kalma piatta
08. Scetate
09. Afrolife
10. Ammore fujente
11. Vienne suonno

 

 

Brani migliori

  1. Scetate
  2. Afrolife
  3. Ho piantato un albero

Musicisti

Marco Gesualdi: voce, chitarre, sitar, percussioni - Maurizio Capone: voce, percussioni - Gianni Guarracino: chitarra flamenca - Francesco Paolo Manna: tamburi a cornice, percussioni etniche - Francesca Diletta Iavarone: flauto traverso - Riccardo Veno: sax soprano - Gianfranco Campagnoli: tromba, flicorno - Michele Signore: viola, lira pontiaca - Enzo Caponnetto: chitarra elettrica - Robertinho Bastos: percussioni brasiliane - Enrico Del Gaudio: batteria - Cori e Voci: Simona Boo, Rossella Rizzaro, Eleonora Gesualdi, Silvia Romano - Maria Pia De Vito, Marcello Coleman, Maurizio Capone