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Baobab Romeo

Hum

Dopo l'ep con quattro pezzi di tre anni fa, tornano i mantovani Baobab Romeo con l'album Hum: non un semplice "ronzio" ma una formula sempre più convincente e personale tra alt-rock ed electro-noise, con peculiarità trasognanti ed emozionali, in cui le desertiche lande esecutive  sono esplorazioni performative alla ricerca dell'essenza di quel viaggio evolutivo che tutti anelano nel profondo.

Permeato da una fitta coltre intimistica, gli otto brani dell'opera non passano indifferenti, a dimostrazione di come certe ambientazioni eteree ci toccano da vicino con ineluttabile verità. Il tracciato prende forma con le suggestioni spaziali di Ring, arricchite da loops e farneticanti sonorità, mentre Rubicon 11302 è fregiato di atmosfere dall'intenso sapore laconico in assenza di gravità, generando quel senso di smarrimento claustrofobico. Island è l'isola dell'elettronica paranoica ma anche il desiderio di evadere dall'incalzante disagio dell'anima, con l'ausilio espressivo di Mattia Bresciani che squarcia un buco nero introspettivo. Vulcano rivela connotati mantrici in un chorus affascinante: sicuramente un mood che farebbe gola alle formule world-sperimentali di Peter Gabriel. Tra estraniazioni Pink Floydiane ed elucubrazioni sulla scia dei Radiohead, il Trio lombardo sa elargire forti impatti emotivi con pertinente humus esecutivo. Al quinto episodio, Marvin è quel battente flow etereo ed alquanto esplicativo di come, in itinere, si possano impattare ansie e brividi a fior di pelle. L'iniziale frenetico guitar-work sottopelle di Beautiful colors è al servizio di risvolti narrativi incorporei ed ipnotici, smarriti in abissi dolenti ma carichi di speranza. Invece, Hex è il sussulto viscerale, la richiesta di un appiglio salvifico che possa scardinare doglianze che vessano la sinapsi in un turbinio labirintico. Diversamente, la conclusiva Is è il risveglio spirituale tanto auspicato ed ora ripristinato dopo tante tappe bloccanti ed evanescenti, in uno sciame di noise echeggiante, con la quiete che scalpita nell'angosciosa attesa di manifestarsi. Con provenienze dai geisha (Mattia Bresciani e Davide Bianchera) e Holiday in Arabia (Sebastiano Confetta ), i Baobab Romeo, con un solo lustro d'attività alle spalle, han saputo forgiare con Hum connotati del tutto personali e sintomatici di come, in realtà, la loro musica non sia individuabile in nessun catalogo stilistico e con queste premesse crediamo che non sarà  una delle tante band di passaggio, ma un collettivo dall'alto potenziale evolutivo.

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In dettaglio

  • Anno: 2018
  • Durata: 33:18
  • Etichetta: Seahorse Recordings

Elenco delle tracce

01. Ring
02. Rubicon 11302
03. Island
04. Vulcano
05. Marvin
06. Beautiful colors
07. Hex
08. Is

Brani migliori

  1. Vulcano
  2. Rubicon 11302
  3. Beautiful colors

Musicisti

Mattia Bresciani: voce, batteria, elettronica, synth  -  Sebastiano Confetta: chitarra, elettronica, synth  -  Davide Bianchera: basso, synth