The Ex KGB
Durata totale dell’album, ventuno minuti circa, numero delle tracce: nove; l’attitudine punk è confermata, se non altro dal rapporto fra la lunghezza di I Putin ed il numero delle sue tracce.
Dopodichè il lavoro dei The Ex KGB ha contenuti di ben altro spessore; diretto è diretto, privo di fronzoli, ma un attento ascolto non può non far balzare all’orecchio che: la sezione ritmica si esprime con una serie di riff intriganti ed intricati, e non potrebbe essere altrimenti se si mescolano il drumming eclettico di Alberto Stocco con il basso, ma soprattutto lo Stick di Emanuele Cirani, strumento dalla potenzialità incredibili, nato negli anni ’70 in ambito prog, (Tony Levin ne è, a tutt’oggi, l’interprete più famoso, ma non certo l’unico…), capace di integrarsi perfettamente in una situazione sicuramente più essenziale e meno virtuosistica, contribuendo a caratterizzare il sound del gruppo in modo importante.
A tutto ciò vanno aggiunte la chitarra, asciutta ed aggressiva, e la voce sofferta e grintosa di Mike 3rd, vero e proprio trade mark del progetto.
Gruppo sicuramente dall’impostazione live, situazione in cui possono trovare lo spazio necessario per far “esplodere” la loro energia, che nell’ambito di un cd in studio probabilmente può risultare, anche se solo leggermente, sacrificata, se non altro per questioni di “volume”.
Le influenze, si diceva, ne fanno una band di un certo spessore: il punk, certo, forse più correttamente il post punk, perché certe soluzioni “facili” sono ormai alle spalle, ma anche i King Crimson degli anni ’90; A new way potrebbe uscire dritta dritta dai solchi di Thrak, ritmica imperiosa e cantato che, decisamente, si rifà all’approccio di Adrian Belew.
Inoltre, anche se in modo meno appariscente, troviamo più di qualche richiamo alla new wave, quella più aggressiva di Super gas, o di Dangerous toys, ma anche quella più “tecnica”, alla Talking Heads, di I’m moving.
Un esordio decisamente di alto profilo, per un power trio che, nel futuro prossimo, promette davvero di offrire più di una sorpresa, non fosse altro che per il fatto di essersi lasciate aperte numerose opzioni, di genere, di suoni, di attitudine.
01. Ex KGB
02. It never stops
03. Dangerous toys
04. Pussy Galore
05. Do you want to know
06. A new way
07. Super gas
08. I’m moving
09. Ex KGB
Alberto Stocco: batteria, percussioni, voce Emanuele Cirani: Chapman Stick, basso, voce Mike 3rd: chitarre, voce