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Luca Aquino

Icaro Solo

Dovendo descrivere – descrivere, non valutare, ciò che faremo poi – un lavoro tanto particolare, invece che riciclarle più o meno condensate, diamo per una volta direttamente, generosamente spazio alle note che illustrano il disco sul sito di Luca Aquino: “[In Icaro solo] realizzato tutto d'un fiato in un sol giorno, registrato dal vivo tra le mura di una piccola chiesa di Benevento, Sant'Agostino […] Lucastudia lo spazio per carpirne le varietà sonore, si muove e suona tra stucchi e poltrone di pelle, tra stipiti e affreschi, si ferma, corre, salta sulle note, si lancia dall'altare verso la navata. Tramite microfoni panoramici montati in vari punti della chiesa, sfrutta il riverbero dello spazio, ricerca suoni differenti che cambiano a seconda della sua posizione […] looppati dal vivo (senza alcun editing o overdub) [anche se l’effetto, di fatto, è quello, n.d.a.].

Così alle frasi musicali si fondono i suoni dei gesti del trombettista, i passi sul pavimento, gli slanci della corsa, i tonfi e, insieme, […] i fruscii dei sedili pieghevoli delle poltrone, lo scampanio di un sonaglio, i rumori dei lavori in corso. Il trapano diventa uno strumento con cui duettare. Luca, in tre brani, spalanca le porte, accoglie e registra dal vivo […] i suoni che arrivano dagli operai che lavorano nella stradina antistante la chiesetta”.

Tutto esatto: il disco è proprio questo. E l’effetto è estremamente efficace, desueto, stimolante. Di primo acchito, il suono alonato, a tratti slabbrato, della tromba (non solo quello, del resto) rimanda un po’ alle morbide, flautate elucubrazioni del norvegese Arve Henriksen (anche se qui c’è maggiore fisicità, rotondità). Ampi riverberi e soffice elettronica danno un effetto straniante e al tempo stesso onirico, favolistico. Qualche interiezione percussiva fa capolino a partire da Piume Check; più avanti entrano anche la voce e i vari rumori sopracitati (specificatamente in 100 mts into the Church, titolo quanto mai “onomatopeico”), il tutto fino all’epilogo, soft-minimale, in Wax Drill.

Un disco vaporoso, etereo, fortemente suggestivo (e così pure la copertina, di Mimmo Paladino). Per il trombettista campano, non a caso ultimo nuovo talento espresso (come vincitore della relativa categoria) dall’annuale referendum di “Musica Jazz”, una prova di assoluta, invidiabile maturità. E coraggio. Il che non guasta mai.       

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In dettaglio

  • Anno: 2010
  • Durata: 49:00
  • Etichetta: Emarcy/Universal

Elenco delle tracce

01. Riverberi

02. Trapano Duet

03. Labirinto

04. La zattera rossa

05. Piume Check

06. Icaro

07. Fabio e Mattia

08. B/n

09. 100 mts into the Church

10. Trapano e cera

11. Non perdere il filo

12. Sol

13. Wax Drill

Brani migliori

  1. La zattera rossa
  2. Icaro
  3. Non perdere il filo

Musicisti

Luca Aquino: tromba, live loops, effetti elettronici e acustici, voce