Simone Avincola
Ce ne vuole di coraggio per fare
un disco intitolato Il giullare e altre
storie, oggi che si vive d’effimero e di virtuale relazionandoci ormai solo
attraverso Facebook. C’è forse qualcosa di più anacronistico difatti che
proporre storie di giullari, nani di corte, castelli, re o boia, per lo più
utilizzando sonorità totalmente acustiche che hanno in sé più di un richiamo alla
musica medioevale?
Se, come si è sempre più soliti
in un mondo che va di fretta, ci si limita alle sole apparenze, allora potrebbe
essere un disco fine a se stesso con poco da dirci, invece no, il disco
d’esordio di questo giovane cantautore romano dimostra puro talento e sottile
arguzia, perché utilizzando personaggi e situazioni d’altri tempi ci parla del
nostro vivere oggi. D’altra parte c’è forse differenza tra un popolo affamato
da decime e balzelli o intere famiglie che non riescono ad arrivare alla fine
del mese sommerse da bollette e mutui? Tra il morire ghigliottinato oppure con
un’iniezione letale od una scarica elettrica? Tra un nano di corte costretto ad
ogni servigio per il proprio re o i tanti giovani disposti ad ogni umiliazione
pur di arrivare al successo televisivo?
Simone Avincola realizza così un vero concept album sulla libertà o
meglio sulla ricerca di libertà come è in fondo quella di un giullare che
«sorride perché non ha sudditi e non ha re» così come recita un suo verso
riportato sul retro del libretto del disco, una libertà per cui vale forse la
pena anche rischiare la vita per mano d’un boia e nel farlo dimostra di essere
un nuovo cantastorie capace di momenti poetici molto intensi, senza per questo
trascurare l’aspetto musicale nei suoi brani che guardano sì al passato, ma
sotto una nuova luce che dà brillantezza ed energia all’intero lavoro, mai
noioso e monotono.
Da segnalare infine la bonus track Io
dico basta, un manifesto di protesta contro chi, in ogni luogo del mondo,
governa senza tener in alcun conto il bene comune e che è stata pubblicata sul
blog di Beppe Grillo. Esordio notevole, occorrerà seguirne le evoluzioni.
01. Il Giullare
02. Il Nano Di Corte
03. Il Viandante
04. Il Castello
05. Il Condannato
06. Il Boia
07. Il Re
08. La Strega Di Portobello
09. Oltre Il Cancello
10. Il Paese
11. Io Dico Basta (bonus track)
Simone Avincola:
voce, chitarra, armonica
Matteo Alparone:
basso elettrico
Edoardo Petretti:
tastiere, fisarmonica, glockenspiel, percussioni
Roberto Nicoletti:
chitarra
Paolo Montin:
clarinetto
Federico Pascucci:
sax, launeddas, flauti
Primo Salvati:
sax baritono
Stefano Rossi Crespi:
voce
Anna Ziparo: voce