Il Cerchio d’Oro
Il tema del viaggio, oltre ad affascinare scrittori e fotografi di ogni paese e di ogni tempo, ha sempre avuto un certo ascendente nei confronti dei musicisti, che si trattasse di viaggi interiori, esistenziali, spirituali oppure di veri e propri itinerari geografici; e certamente un gruppo “prog” non può, nella sua carriera, sfuggire a questo richiamo, a questa sirena che permette di giocare, in una sola mano, la maggiorparte delle carte disponibili.
E per una band savonese, quale migliore occasione per narrare le gesta del viaggiatore per eccellenza, oltretutto corregionale, andando a riprendere un discorso abbozzato già a metà degli anni ’70 ma mai portato a compimento; alcuni singoli, un album mai editato, poi il lungo silenzio, destino comune, come già osservato in altri casi, a moltissime band nate in quel periodo.
Il Viaggio di Colombo suona chiaramente “vintage” è un lavoro dichiaratamente “old style”, ma questo è il background della band che, invece di avventurarsi in ambiti non propri, preferisce sviscerare la materia che meglio conosce; ed allora le parti strumentali si sviluppano in maniera ariosa, regalandosi ampi spazi espressivi, i testi semplici, descrittivi, sono la traccia da seguire per sviluppare la narrazione, gli arrangiamenti sono schietti, non troppo ridondanti ma nemmeno troppo esili o minimalisti.
Del resto la caratteristica principale di questo genere musicale, rimasta inalterata nel tempo e mai modificata, nemmeno dalle evoluzioni tecnico/strumentali, è quella di “darsi del tempo”; il concetto di canzone, nel senso più stretto, non è praticabile, lo sviluppo dei temi richiede, appunto, tempo, spazio, e dunque i brani sono necessariamente legati fra loro, si sovrappongono, si intersecano, le linee melodiche vengono richiamate, e questo crea una sorta di “continuum”, che caratterizza l’andamento di tutto il lavoro.
Non, allora, brani “spot”, potenziali singoli, slogan musicali, ma una storia... e per l’ascoltatore la necessità, ed il piacere, di dedicarsi all’ascolto...
01. Ouverture
02. Sognando la meta
03. Colombo
04. I tre marinai
05. Ieri, oggi, ancora niente
06. Il silenzio rumoroso del mare
07. Preghiera al vento
08. Tre giorni (L’ammutinamento)
09. Tierra! Tierra!
10. Cercando l’approdo
11. Conclusione (Il ritorno)
12. Quattro mura
13. Futuro prossimo
Franco Piccolini: pianoforte, organo, tastiere, cori Gino Terribile: batteria, percussioni, voce solista, cori Giuseppe Terribile: basso, chitarra acustica, voce solista, cori Piuccio Pradal: chitarra acustica 12 corde, voce solista, cori Roberto Giordana: chitarra elettrica, slide, cori Simone Piccolini: chitarra acustica Pino Paolino: fischio Friends and Family Choir: cori Gabriele Rebagliati: aiuto giapponese