Feldmann
Ci sono voluti tre anni prima che I Feldmann, band catanese, facessero uscire il loro nuovo lavoro, “Imaginary bridges” dopo l’esordio avvenuto con “Watering trees”. Ed anche il secondo lavoro riesce a essere un insieme di sonorità forti e suggestive al contempo tanto da fare venire alla mente alcuni similitudine con la band canadese dei Cowboys Junkies grazie ad atmosfere morbide e languide, intimiste e ricche di colori tenui. Un album, questo “Imaginary bridges” da ascoltare preferibilmente in cuffia al fine di poter assaporare al meglio tutte le atmosfere calde e languide presenti nei dodici brani che compongono l’album, tutti cantati rigorosamente in inglese. E questa scelta non disturba ma si amalgama perfettamente alle atmosfere complessive di questo lavoro, in particolare quando alle liriche vi è il supporto canoro delle tre voci femminili presenti tra i componenti le sedute di registrazione (Daniela Ardito, Marta Collica, Manuela Amalfitano). Voci che danno un senso di profondità ai brani proposti, contribuendo a creare una sorta di suono straniante e lontano, eppure denso e vicino al contempo. “Imaginary bridges” è sinuoso e stordente, quasi immobile eppure capace di creare “visioni” di grande immaginazioni (ascoltare e seguire la chitarra elettrica in Share your time, ad esempio). Un lavoro interessante ed intelligente che dimostra che la qualità artistica, per taluni scenari sonori, non alberga solo oltremanica oppure negli States ma riesce a svilupparsi anche in Italia, alle endici dell’Etna. L’importante è avere il talento sufficiente per rischiare di andare oltre i soliti standard. I Feldmann, in particolare nelle persone di Massimo Ferrarotto e Tazio Iacobacci che rappresentano l’anima del progetto, con questo secondo lavoro hanno confermato di avere talento e coraggio. E di questi tempi, non è poco…
01. In the water
02. Then she came
03. Miss I don’t care
04. Love and anger
05. Share your time
06. Hour of need
07. Can’t stay together
08. Will you?
09. Handle me
10. Pablo
11. Nobody knows the truth
12. This city
Massimo Ferrarotto: chitarra acustica, banjo, voce, kick, percussioni, maracas, xilofono, snares Tazio Iacobacci: chitarra acustica ed elettrica, piano, banjo, percussioni, snare, hi-hat, programmazioni, batteria, tastiere, harmonium, mandolino, voce Hugo Race: basso, tastiere, chitarre elettriche, piano elettrico Marcello Caudullo: chitarra elettrica, piano, voce Francesco Cantone: tastiere Sebastiano D’Amico: chitarra elettrica Andrea Fiorito: violino Daniela Ardito: voce Marta Collica: voce Manuela Amalfitano: voce