Nico Maraja
Quell’immagine di me stesso avvolto da musica fluttuante era uno spiraglio di nuova speranza. (Nico Maraja, Dell’amore e altre forature).
La musica, come tutte le forme d’arte, è un fatto sociale. Ogni canzone, come un quadro o una scultura, è figlia del suo tempo. Poi ci sono quelle canzoni che, per ragioni diverse, resistono al tempo, attraversano più mondi e rimangono nell’immaginario di più generazioni. Ma il loro tempo rimane comunque un altro, un tempo andato. E se quelle canzoni si evolvessero? E se cambiassero punto di vista e forma in base a un nuovo tempo e a un nuovo spazio sociale e culturale? Nasce da questa suggestione Imenotteri & Cosmi, terzo disco di Nico Maraja. Un’opera di de-costruzione e ricreo in cui il cantautore gioca con la sua passione e, in una versione musicale delle interviste impossibili, regala nuove immagini e nuovi significati alle canzoni del passato.
Imenotteri & Cosmi è una densa soggettiva, un serrato e fertile dialogo tra ciò che è – o è considerato – classico e ciò che è seme, nuova ispirazione. Così Puccini e il Modugno di Nel blu, dipinto di blu entrano in un quadro di Chagall, Acquarello di Toquinho mostra l’altra faccia del mondo disegnato sul foglio, Maria di West Side Story è il ponte ideologico per raccontare una creatura ineffabile, Priscilla. Così Io che amo solo te di Sergio Endrigo si mescola ai Beatles e diventa un megafono per chi, anche in amore, vive il tormento dell’insicurezza e della distrazione. Così Il mare d’inverno di Enrico Ruggeri fa da intermezzo a un brano surreale e acido, Il mondo di Jimmy Fontana si mescola con Debussy e Fra’ Martino, Anna e Marco di Lucio Dalla rimangono in chat e forse non si incontreranno mai.
Edito da Noteum e Non è mica dischi, l’album sfrutta la forza centripeta del gioco concettuale e va a fondo su temi essenziali, come quello contenuto nella title track. L’uomo si ritrova protagonista di un contrasto cosmico simile a quello che c’è fra gli imenotteri e i corpi astrali. Piccolissimo e grandissimo, terreno e celestiale, carnale e soprannaturale. In Ad olio, invece, il mondo di Toquinho ha il cielo nero e il fumo grigio scuro, e l’unica stella che brilla è ormai microscopica. Un mondo forse metafora di quello che viviamo, pieno di fragilità, paure, sconcezze e ipocrisia.
Stupefacente, all’interno del disco, la corposa ricerca lessicale e la varietà metrica, che si abbinano brillantemente alla spinta sperimentale degli arrangiamenti. Nico Maraja è uno studioso, è un musicista curioso, e scrive un disco perfettamente in equilibrio tra la composizione analogica e la stratificazione sintetica figlia del tempo liquido, senza rinunciare al suo immaginario ma, anzi, consolidandolo. In questo senso, è proprio l’elettronica che crea lo sfondo iconico dei brani, prolungando l’onda del precedente “Astrautore”. La poetica di Maraja, poi, viene arricchita – chissà se in qualche modo influenzata – dalle esperienze di teatro e prosa. Da scrittore, il lecchese si interroga implicitamente, in più punti del disco, sul rapporto tra musica e poesia, tra il suono delle parole e quello delle note. Due esempi sono Raggio di sole e I lunghi viaggi dei misticeti, brano quasi interamente recitato i cui protagonisti sono proprio creature che sono solo canto. Un canto sintetico.
Condito da un immaginario originale e affascinante, a metà tra Ariosto, Buzzati e Calvino, fatto di formiche cosmonaute, ratti, cani mezzi matti, cetacei volanti e astri, il disco si chiude con un pezzo d’autore breve ma denso dal punto di vista musical-letterario, Senza te. Una celebrazione non dell’assenza, ma di un’assenza. Così ognuno potrà celebrare la sua. È una questione di punto di vista.
foto di Viviana Berardi
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Videoclip
Io che amo mille cose: https://youtu.be/UJtlpcgSP7M
Priscilla: https://youtu.be/PBXj8OfYFK8
Ad olio: https://youtu.be/LBhbgaqmVUo
01. In un dipinto blu
02. Raggio di sole
03. Ad olio
04. Priscilla
05. I lunghi viaggi dei misticeti
06. Io che amo mille cose
07. Il mare d’inverno
08. Imenotteri e cosmi
09. Anna amore social
10. Senza te
Musicisti:
Nico Maraja (pianoforte, Korg Stage Vintage, Novation Mininova, Farfisa Synthorchestra, Korg M1, chitarra Danelectro, campioni);
Fabrizio Rota (batteria);
Simone Massimi (basso elettrico, contrabbasso elettrico);
Pier Panzeri (chitarre);
Alessio Baldi (chitarre);
Antonino Vitali (tromba, flicorno, trombone)
Interpreti:
Nico Maraja (voce e cori);
Simone Moscato (cori);
Marco Fumarola (cori);
Serena Vitaliano (cori, voce in Imenotteri e cosmi)