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Antonello Fiamma

Imperfections

La vita è un continuo navigare verso i porti irraggiungibili della felicità e della perfezione. Il continuo tendere e orientare la nostra rotta nella loro direzione, pur affrontando mille avversità, è ciò che ci rende vivi, proprio grazie al nostro essere sempre “perfettibili”.

Questo concetto è anche in breve ciò che ha portato Antonello Fiamma, talentuoso chitarrista di Matera, ad immaginare lo scenario entro il quale costruire con arte, passione e perizia le nove composizioni di Imperfections, il suo secondo disco. Sono proprio le imperfezioni, infatti, a permetterci di crescere e migliorarci e Fiamma, vincitore della sezione Strumentale della quindicesima edizione del nostro concorso L’Artista che non c’era, sostiene che sia errato credere che invece esse siano solo qualcosa di negativo o sbagliato. Moderno Michelangelo della seicorde, da una serie di lastre di marmo anonime e un po’ deteriorate, a colpi di scalpello e pazienza Antonello ha saputo dar vita ad un disco coerente, che ora si erge con sicurezza come un atletico David fatto di note.

A differenza del primo album di Fiamma, The Round Path, del 2014, in cui le composizioni seguivano tutte uno stesso filo logico, in questo nuovo disco l’unica cosa che i brani hanno in comune è l’esser nati da un “errore”, qualcosa che stava per esser gettato via, dimenticato, eppure era lì pulsante, nonostante tutto.  Cos’è che faceva ancora pulsare, vibrare, scalpitare queste idee prematuramente abortite? Cosa nascondevano ancora? Cosa volevano comunicare di importante queste “imperfezioni”? Lavorandoci con meticolosità con la sua Cole Clark, Antonello è riuscito a scoprirlo e a far sbocciare delle rose da quei boccioli prima rachitici.

Tra le note della sua chitarra, Antonello fa viaggiare alti, spiegando le ali e nuotando nell’aria (come permette di fare anche il bel video di Supernova in cui la telecamera “vola” nel cielo e tra i ruderi di una suggestiva Craco mozzafiato, clicca qui) e, come spesso accade nella musica strumentale, è facile lasciarsi trasportare liberamente dalle emozioni. Il linguaggio universale della musica, svincolato dal significato dei testi, trasmette senza filtri le sue verità e i suoni della chitarra di Fiamma, come colori di un quadro astratto, sono un continuo disegnare nuovi mondi, tutti diversi, tutti caratteristici per qualcosa anche se alcuni più vicini a noi ed altri all’apparenza lontanissimi.

I brani del chitarrista materano sono un variopinto ventaglio di emozioni che si dipanano dalla tensione introduttiva della ritmata This Journey alla più calma e narrativa Imperfections, che procede tra canti e arpeggi dal retrogusto medievale, soffermandosi sulla dolcezza introspettiva di A Little Bit of Hope e imbizzarrendosi con l’atmosfera western di Django, fino a costruire scenari onirici con Mirrors (nella quale Fiamma collabora con un altro talento del fingerstyle: il chitarrista di origini iraniane Maneli Jamal) e chiudendo il cerchio con la fulminante ClusterMood e le sue atmosfere da bistrot parigino d’altri tempi. È presente anche una rivisitazione per chitarra di uno dei brani più struggenti dei Queen: Who Wants To Live Forever, che, pur molto lontana dalla versione originale, riesce a toccare delicatamente le corde dell’anima come una carezza.  

In poche parole si può dire che "Imperfections" è una seconda prova importante che conferma il talento di Fiamma e contemporaneamente lancia un messaggio positivo, essendo un bell’esempio di come si possa raggiungere una forma di perfezione pur partendo da qualcosa che all’inizio non lo era affatto.

Foto di Raffaella Vismara e Valeria Bissacco

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Barone
  • Anno: 2018
  • Durata: 34:31
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. This Journey
02. Imperfections
03. La Route Blanche
04. A Little Bit of Hope
05. Supernova
06. Django
07. Who Wants To Live Forever
08. Mirrors (feat. Maneli Jamal)
09. ClusterMood

Brani migliori

  1. Imperfections
  2. A Little Bit of Hope
  3. Supernova