Giorgio Barbarotta
Togliendo il cd di Giorgio Barbarotta dal suo alloggio si
legge una dedica intrigante: “A chi non conosce linea di confine”. Si creano
quindi delle inevitabili aspettative, ancor prima d’ascoltare le tredici
canzoni di In centro al labirinto:
piacevoli e di ottima fattura, ma non certo inclini a uno sconfinamento così marcato.
Sta di fatto che il cantautore
trevigiano, giunto al secondo lavoro solista dopo una militanza nei Quarto
Profilo, imposta la sua musica facendo leva su una voce calda, ben impostata e
dalla buona dose interpretativa, ottenendo un risultato complessivo godibile.
Dietro di lui si muove una band che si disimpegna al meglio su un’azzeccata
serie di variazioni ritmiche, e mette in mostra un arco timbrico di spessore,
dove risultano decisive le frecce scoccate dal violino di Mirco Michieletto,
puntuale nel raddoppiare le melodie di Barbarotta.
Si lasciano appuntare sul
taccuino, senza titubanze, sia l’ammaliante Per
le strade del Mondo che la spagnoleggiante Gente di Almeria; emozionano le commoventi strofe di Inno alla vita e gli echi dell’est di Balcanica; è degno di nota anche
l’adattamento in italiano della dylaniana “Not Dark Yet” che diventa la
profonda Non è ancora buio.
Barbarotta, nel suo labirinto compositivo, si ritaglia anche dei momenti
riflessivi e chiaroscurali, dove emergono le parole dei suoi testi, pregni di
sentimento e forgiati dall’esperienza nell’ambito letterario e poetico.
Disco fatto con intelligenza, non
così lontano dai cliché del panorama cantautorale italiano come lasciavano
presagire gli intenti, ma sicuramente un passo avanti agli altri per contenuti
e capacità di navigare al largo della banalità dilagante.
01. In centro al labirinto
02. Per le strade del Mondo
03. Gente di Almeria
04. Inno alla vita
05. Gea
06. Eldorado
07. Fuoco di bivacco
08. In rotta
09. Balcanica
10. La via tra la seta e la lun
11. Non è ancora buio
12. Bal Ashram
13. Stacca la spina
Giorgio Barbarotta:
voce, cori, leslie
Stefano “Steve”
Silenzi: chitarra acustica
Nicola “Accio” Ghedin:
batteria
Stefano Andreatta:
basso
Mirco Michieletto:
violino
Giacomo Livolsi:
pianoforte
Mauro Gatto:
percussioni
Eneas L. Da Silva Jr.
“Animesha”: percussioni
Mario
“Zivas” Cavacece: tromba