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Hunternaut

Inhale

Quest'anno ricorre il primo lustro di vita per gli Hunternaut, quartetto bresciano che, da cinque anni a questa parte, mira a consolidare un sound viscerale ed introspettivo, calando l'asso di un post-grunge con vista Seattle, incorniciandolo con spirito attualizzante. Dopo l'e.p. Inside me datato 2015 , arriva il debut-album Inhale: otto pezzi concepiti con la densità di una palese eruzione emozionale.

L'estraniante intro di Oxidize fa da premessa ad un ronzio di chitarre acide e turlupinanti che si placano all'ingresso vocale di  Cristian Lorghena, benché siano sempre in agguato e pronte a riaccendersi al momento propizio in una serrata fuga finale. Inside me e Backbone sono tra gli atti più emblematici dell'album, capaci di rispecchiare la doppia indole della band che riversa tanta bile ma anche intensi strali d'invasiva ponderazione.  Soap bubbles e Out there sono l'ottimale caratterizzazione del grunge in modalità ballad, pronte a suscitare vibrati corali e persuasivi quando l'ascolto necessita stacchi di visioni suggestive ma senza obliare del tutto impennate esecutive .

Il sound degli Hunternaut segue la luce di fari-guida come Alice in Chains, Nirvana, Porcupine Tree, Tool  ma anche dei Caroline's Spine soprattutto nella narrazione vocale, riaffermando un genere che non conosce periodi di stanca (Deo gratias!). Invece, il solo dubbio che si nutre su Hundreds of scars sono i sei minuti e mezzo per un singolo che, francamente,  risultano tanti; per il resto è una traccia compatta, graffiante, poliedrica, che "inala"  il siero della variabilità assemblativa. E la terapia attecchisce bene anche nella titletrack, magari con momenti più ombrosi ma senza dimenticare che, nel cuore degli Hunternaut, fomenta sempre il crepitio di chitarre fiammanti, pronte a riaccendere divagazioni mentali fragili ed evanescenti. Per congedarsi, scelgono la linea grezza ed urticante di I'll be there, con  le chitarre in fuga ed assoli scalpitanti a sigillare un disco laccato di ottimo grunge e con un Alt(rock)ernare di violente paure e placide emozioni, di rabbie incontrollate e confortevoli malinconie, nelle quali il combo sa misurarsi con adeguatezza e profondità. Magari, manca quel pizzico di individualità che darebbe maggior risalto all'insieme, però ricordiamo che, per gli Hunternaut , Inhale è l'opera prima e sicuramente avranno modo di apportare i giusti innesti per personalizzare ulteriormente la loro proposta più che valida e promettente.

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2019
  • Durata: 38:05
  • Etichetta: Resisto Distribuzione

Elenco delle tracce

01. Oxidize
02. Inside me
03. Backbone
04. Soap bubbles
05. Hundrends of scars
06. Inhale
07. Out there
08. I'll be there

Brani migliori

  1. I'll be there
  2. Soap bubbles
  3. Hundreds of scares

Musicisti

Cristian Longhena: voce, chitarre - Stefano Ronchi: basso - Luca Prandelli: batteria - Alessandro Biasi: chitarra