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The Delay in the Universal Loop

Inner Capitalism

Codice Swordfish è un film d’azione di qualche anno fa, di quelli in cui c’è gente che si rincorre tra esplosioni e improbabili salvataggi. A un certo punto, seguendo le vicende di un hacker che deve salvare sé stesso e di conseguenza il mondo, ci si trova in una sala segreta enorme, attrezzata con le tecnologie più avanzate e con monitor puntati su ogni angolo del pianeta, per tenere d’occhio e alimentare  quanto di peggio esiste sulla faccia della terra. Una lucida stanza dei bottoni che mantiene in vita il sistema a qualsiasi costo. Inner Capitalism, il disco di The Delay In The Universal Loop, al secolo Dylan Iuliano, ci porta da quelle parti, tra le vibrazioni elettroniche nascoste nella pancia del capitalismo vicino a un potenziale collasso.

In questa manciata di tracce elettroniche il sistema fa tilt, con i rumori moribondi, che rimbalzano tra le pareti di una camera senza via d’uscita, come nello schermo dei primi videogame, alla fine della partita, per evitare il game over. Dylan smembra il suono omologato e compatto del sistema che cerca rassicurazioni pop e sonorità orecchiabili in cui rifugiarsi per momenti di svago. Quei momenti saranno sempre meno, pare avvisarci, mentre va alla ricerca di un respiro, di un ritmo, e in questo percorso destruttura stilemi, modula e mastica registri sonori cosi come il sistema fa con esseri viventi e ambiente.

E’ l’approccio dell’esperimento sconosciuto di George Harrison, che nel 1969 sperimentava l’alettronica mentre costruiva con i Beatles il pop più duraturo della storia. Dal centro del sistema si cercavano i suoni dell’universo, la periferia più lontana dell’impero. Si viaggia chiusi in una sala macchine in pieno crash, ma che mantiene una sua logica nella distorsione, modulando gli sbalzi, come la rincorsa necessaria a urlare  a squarciagola del pericolo imminente. E’ l’urlo non ascoltato del capitalismo in agonia prima del lockdown pandemico.

Dylan non è un veggente, ha composto questi brani in tempi non sospetti, non sapeva del virus, ma sa della malattia congenita del sistema che, stremato, cerca punti di sfogo e fuoriscita, evidentemente incontrollabili, anche nella musica. Questi però sono anche i suoni della rinascita possibile, in un nuovo brodo primordiale, che fanno amicizia con un silenzio inedito, mai provato prima dall’udito umano.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Dylan Iuliano
  • Anno: 2020
  • Durata: 23:38
  • Etichetta: Bulbless!

Elenco delle tracce

01. Hyperfocus
02. Inner Capitalism
03. Simulate Me Endlessly  (feat. Laura Loriga)
04. RGB
05. Coincidence.exe (feat. Mea_nfetamine)
06. Drag Cop
07. 2 Million Years Ago Today
08. Prosper Street
09. 2D
10. Spectralism
11. / / / (bonus track vinile)

Brani migliori

  1. 2 Million Years Ago Today
  2. Simulate Me Endlessly
  3. Inner Capitalism

Musicisti

Dylan Iuliano: Elektron Digitone, Elektron Digitakt, Moog Mother 32, Korg Minilogue, SP-555, software e campioni - Laura Loriga: voce in 'Simulate Me Endlessly ' - Mea_nfetamine: voce in 'Coincidence.exe'