Marco Notari
Io
non mi riconosco nel mio stato è, in sostanza, uno schizzo,
quasi una tavola preparatoria. Il “dipinto” vero e proprio sarà svelato a fine ottobre
e s’intitolerà “Babele”, nuovo disco del cantautore torinese Marco Notari che qui anticipa ciò che
verrà con questo ep schietto e d’impatto che tra i produttori ha ancora una volta Giulio Casale.
E l’anticipazione scolpisce con
i due inediti iniziali i tratti di una realtà spersonalizzante e aliena (Io non
mi riconosco nel mio stato), mediocre e appiattita su capisaldi avvilenti e
materialisti che celano una strisciante paura esistenziale (La mia vita è un investimento sicuro).
Notari forgia testi cinici, mirati, ma anche essenziali e provocatori, che
definiscono una condizione irrisolvibile di “incazzata” estraneità, da cui emerge
la speranza di riuscire a cogliere ciò che davvero conta, di «vedere limoni
attraverso il portone» (eco gustosamente montaliano nella title-track). Esattamente
come nelle liriche, i suoni aggrediscono e graffiano, spesso sommergendo la
voce del cantautore, eppure rivelano una pur sempre ruvida delicatezza, come
nella cover di Hotel Supramonte,
rilettura in chiave rock del brano di Fabrizio De André, che si apre a un suggestivo
arrangiamento in crescendo.
Chiude l’ep Speciale, versione live di un brano parte
dall’esordio “Oltre lo specchio”, epilogo
intimista e sentimentale in cui è evidente l’influsso dei grandi dell’indie-rock
italiano e non. Ma Notari, in questo veloce assaggio, sembra essere riuscito a
individuare una sua strada, una forma tagliente e combattiva di analizzare e
suonare il mondo che speriamo di poter gustare ancora prossimamente.
01. Io non
mi riconosco nel mio stato
02. La mia
vita è un investimento sicuro
03. Hotel
Supramonte
04.
Speciale (Live)
Ghego Zola: chitarra elettrica
Lorenzo Serra: chitarra elettrica
Roberto Sburlati: basso
Pax Caterisano: batteria
Andrea
Bergesio: hammond, fender rhodes, programmazione