Indro Fiume
Il percorso di Indro Fiume (Giovanni Conigliaro) prende vita nel complicato e famigerato anno 2020, dopo l’esperienza con il gruppo veneziano degli Harìa. Ed è proprio nel periodo di confinamento legato alla pandemia che l’artista desidera dimostrare che la forza propulsiva della musica non può fermarsi di fronte a nulla e, conseguentemente, porta a compimento le undici canzoni di Io non sono qui, edito dalla Seahorse Recordings.
Fondamentalmente, l’intenzione del cantautore veneto è quello di addentrarsi nella magia della musica per braccare il senso profondo dell’agire umano in tutte le sue sfaccettature. Il suo è come un far vibrare le corde della sua spiccata sensibilità per proiettarle in una dimensione particolare e romantica, facendo ricorso ad un sound che suona ai portoni della rock-wave anni ‘80: Killing Joke, Cure e i nostri Diaframma, tanto per fare qualche nome. Il tutto guarnito dalla voce profonda di Giovanni, al contempo algida e ardente, dolce e decadente, che gli permette di ottimizzare un debut-album coi fiocchi, dedito ad un colloquio introspettivo e ‘celestiale’.
Il singolo Moon over me è un ottimo preludio per far inquadrare il progetto in qualcosa di personale, intriso in un mood toccante e potente, similarmente a Tredici lune, Confini e Umi ma, ognuna, con pennellate di personalismi pregiati, mentre la più lunga del reame Fumo blu ci fa sorvolare cieli colmi di nostalgiche ponderazioni con narrativa delicata e ficcante. Non c’è dubbio che si nuota in Oceani d’acqua dolce ma anche in tratte talvolta dolci ed altre aspre, nelle quali Indro Fiume indossa lo scafandro cantautorale per esplorare la realtà in abissi vergini, ancora incontaminati. Poi tocca fondali dark-wave con la notturna Piuma e petrolio, mentre Fiori d’ombra catalizza l’attenzione con chitarre dondolanti e una ritmica lineare e finemente sospensiva. Electric blackbird, traccia messa a metà percorso dell’album, apre invece all’elettronica con passo dinoccolato e suadente: un’opportuna variabile che porta ulteriormente aria fresca ad un’opera solida, autentica, percettiva dell’essere umano con i suoi risvolti crepuscolari che attende nuove albe riabilitative e speranzose di risolvere la formula della serenità, quantomai inafferrabile e fascinosa.
01. Tredici lune
02. Nel nemico nel controllo
03. Confini
04. Fiori d’ombra
05. Fiori del giorno
06. Electric Blackbird
07. Fumo blu
08. Moon over me
09. Piuma e petrolio
10. Oceani
11. Umi